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lunedì 15 dicembre 2014

La coerenza di dire sempre quello che si pensa.



È cosa nota che io e Gastone Gismondi, il nostro ex sindaco, siamo vecchi amici: ci conosciamo fin da ragazzini e, pur non essendo mai stati “compagni di merende”, nel senso che ognuno ha avuto la sua storia personale, ci siamo sempre rispettati. Questo rispetto è rimasto anche nella fase in cui Gastone è stato Sindaco di Montegranaro, un rispetto che non mi ha mai impedito di dire quello che pensavo e di criticare il suo operato anche in maniera molto aspra. Chi frequenta il blog in cui sto scrivendo sa cosa intendo, chi non lo frequenta può scorrere all’indietro gli articoli per trovare i miei attacchi a volte anche feroci verso l’amministrazione Gismondi. Le mie critiche, però, sono sempre andate in direzione delle azioni e non delle persone: la persona per me merita sempre e comunque rispetto finchè è onesta. Così i rapporti con l’amministrazione Gismondi, con gli uomini che la componevano e con Gastone stesso sono stati sempre cordiali e amichevoli nonostante io potessi essere considerato (ed ero considerato) un oppositore.
Il mio comportamento non è mutato con il cambio di amministrazione: sono un cittadino libero, non appartengo a nessuno schieramento, non ho tessere di partito ed esprimo liberamente e con la massima onestà intellettuale il mio pensiero. Per questo ora mi trovo a criticare quella parte politica che cinque anni fa era all’opposizione e oggi è al governo. Lo faccio con lo stesso spirito con cui criticavo allora Gismondi: critico l’operato e non la persona alla quale riservo il dovuto rispetto. Non sono, quindi, diventato improvvisamente amico di Gismondi: lo sono sempre stato. E non sono affatto nemico della Mancini: sono solo un cittadino che osserva e manifesta il suo pensiero senza pregiudizi. Chi dice e afferma il contrario o non mi conosce e non mi segue o lo dice in malafede (o entrambe le cose insieme).
L’Ape Ronza è un luogo dove scrivo ciò che penso, da libero cittadino. Non è un giornale online, non è un organo di informazione. È uno spazio personale. Il fatto che sia frequentato e letto da qualche migliaio di persone non ne fa qualcosa di diverso. Né obbliga me a scrivere e pubblicare qualcosa di diverso da quello che penso, in assoluta libertà e onestà intellettuale. Così come chiunque possa essere infastidito da quello che legge ha la massima libertà, mi pare evidente, di non leggerlo più.

Luca Craia