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giovedì 22 ottobre 2015

Amici della Musica offensivi sul Presepe.



Sono amareggiato, anzi, offeso per quanto leggo su Il Resto del Carlino stamattina circa le presunte defezioni dal Presepe. Lo sono perché ci possono essere mille ragioni per non partecipare (ad esempio la Proloco è a pezzi e mi pare logico che faccia difficoltà a essere dei nostri, la Protezione Civile darà una mano anche se non entra nell’Ente, l’Archeoclub non si è mai visto) ma quanto dichiara l’associazione Amici della Musica è di una gravità estrema e mi offende nel profondo, come uomo libero e come persona fortemente impegnata nell’associazionismo.
Faccio la mia parte sempre col massimo impegno e senza alcun tornaconto (lo faccio da anni, avessi avuto un tornaconto ora sarebbe ben visibile), non mi paga nessuno come qualcuno ha voluto insinuare meschinamente, e se vedessi una politicizzazione nell’organizzazione del Presepe sarei il primo ad andarmene. Non tiro la volata a nessuno, qualcuno ricorderà la diatriba tra me e Lucentini nel corso dell’ultima campagna elettorale e dire che sono un suo sostenitore avrebbe dell’incredibile (ricordiamoci della porchetta) eppure sono lì a fare il mio.
Dire che l’organizzazione del Presepe “assume contorni politici” è falso, pretestuoso, fortemente lesivo della dignità di chi aderisce. Mi sento offeso io, per la mia storia e la mia onestà intellettuale, e mi indigno per l’offesa arrecata alle associazioni, tante, che partecipano con slancio e senza secondi fini. Sono la stragrande maggioranza delle associazioni montegranaresi e altre ne stanno arrivando, e se tutte fossero lì per politica sarebbe uno smacco pauroso per l’amministrazione comunale. Ma non è così. E l’offesa, quella più grave, è nei confronti di quelle centinaia di Montegranaresi che si prestano come figuranti, che montano e smontano le scene, che preparano e poi puliscono. Credo che chi ha fatto certe affermazioni debba vergognarsi. E chiedere scusa, se è sufficientemente onesto. L’associazione che parla, del resto, è quella che prende la più grande fetta dei contributi economici da parte del Comune. Non vorrei che tema di cadere in disgrazia e, a quel, punto, non sarebbe il Presepe a essere politicizzato.


Luca Craia

Banda: tutti fondatori ma nessuno che tiri fuori i soldi



La Banda, ne abbiamo parlato ampiamente in questi giorni, non va avanti senza soldi. I costi sono elevati: ci sono gli insegnanti da pagare, gli strumenti, le divise, le attrezzature. Se si vuole far crescere la Banda bisogna investire e quindi servono ancora più soldi di quelli che sono stati utilizzati fino a oggi: per aprire le porte a nuovi iscritti, cosa indispensabile se si vuole andare avanti, visto il turn over, bisogna assumere nuovi insegnanti o aumentare le ore di lavoro di quelli attuali, quindi costi che si impennano. Questo lo sa bene il Direttivo, lo sa bene in Presidente e lo sanno i genitori che oggi sono l’unico sostentamento economico dell’associazione.
Però, quando c’è da prendersi i meriti, quando c’è da attaccarsi la medaglia al petto, c’è la fila dei fondatori, dei benemeriti, di quelli che, senza di loro, non avevamo fatto niente. Qualcuno ha ragione a pretendere il riconoscimento del proprio impegno, qualcun altro meno. Ha ragione Annalena Matricardi, perché tutto è partito da lei, hanno ragione gli Amici della Musica perché hanno dato una mano, anche se i soldi, detto per inciso, erano dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e giunti in mano all’associazione musicale solo perché non potevano arrivare tramite istituzioni (e comunque, oggi, non da più alcun sostegno economico fatta eccezione per pochi euro racclti in un concerto; Granarium fece di più, ma se lo sono scordati tutti), hanno ragione a pacchi i genitori che sono gli unici che ci sono sempre stati e sempre ci saranno.
Eppure ogni tanto ne salta fuori uno, che non c’entra niente, ma che si assume paternità che non ha e non può avere. L’ultimo è il Vicesindaco che proprio ieri, sulla pagina Facebook dell’Ape, ha scritto: “peccato che nel 2006 l'assessore alla cultura non era chi hai scritto (Graziano Di Battista – nda) tu bensì il sottoscritto. Puoi tranquillamente chiedere al sempre disponibile maestro Riccobelli chi fu il primo a parlare di creare la Banda musicale con lo stesso ed a vedere come poter avere dei fondi per l'acquisto della strumentazione”. Peccato che, quando fu acquistata la strumentazione, Ubaldi non era più assessore da un pezzo ma, probabilmente, sognava ancora di esserlo e questo spiega molte cose.
Però ora Ubaldi è Vicesindaco. Ora potrebbe davvero aiutare la Banda a sostenersi e a crescere, non fosse altro per l’amicizia personale tra il Presidente della stessa e il Sindaco. E invece che fa? Prima si fa pagare l’affitto della sede (in natura, visto che il Comune non paga le prestazioni della banda) e ora se la cava in extremis con un contributino di 1000 €, mentre distribuisce soldi a pioggia ad associazioni che organizzano eventi a pagamento. Secondo me è davvero un manicomio.

Luca Craia

mercoledì 21 ottobre 2015

Storia sintetica della banda cittadina moderna



Avendo ricevuto la lamentela da parte di un socio dell’associazione Amici della Musica circa il fatto che io non abbia citato la suddetta associazione in un testo comparso qualche giorno fa su questo blog, quando tracciavo una sinteticissima cronistoria della banda Omero Ruggieri, vorrei prima di tutto  scusarmi con lui e con la sua associazione, ma la mancata citazione era dovuta esclusivamente alla necessità di essere breve perché il punto del discorso era un altro, ossia la necessità per la sopravvivenza della stessa banda, di reperire fondi. Con l’occasione, però, sono andato a documentarmi bene su quali siano stati i passaggi dalla fondazione della Junior Band alla creazione dell’associazione attuale e qui voglio ricostruirne, pur sempre brevemente, la storia.
La Junior Band nasce nel 2006, quando l’allora dirigente scolastico della scuola primaria montegranarese, che poi diventerà dirigente dell’IC, Annalena Matricardi, riesce a intercettare dei fondi del Ministero della Pubblica Istruzione, per un ammontare di circa € 15.000 spalmati in tre anni, tramite la presentazione di un progetto di educazione musicale denominato, appunto, Junior Band. Da lì è partito un progetto che, per i primi anni, è stato completamente gestito dalla scuola.
Terminati i fondi, però, si presenta il problema di come proseguire. L’allora assessore alla cultura, Graziano Di Battista, viene a sapere di alcuni fondi dell’ANCI destinati ad associazioni che svolgono attività di educazione musicale. I fondi non possono essere richiesti dal Comune o dalla scuola ma solo da associazioni di privati. Per questo il funzionario alla cultura Nuciari interpella l’associazione che, secondo logica, deve essere la più adatta a questo scopo: gli Amici della Musica. Questi riescono a ottenere i fondi richiesti con i quali comprano strumenti e finanziano le lezioni della Junior Band per più di un anno. Gli strumenti rimarranno di proprietà dell’associazione Amici della Musica finchè non verrà, poi, costituita la banda stessa in associazione e, quindi, verranno donati a quest’ultima.
Finiti, però, i fondi reperiti tramite l’ANCI e gli Amici della Musica, la Junior Band non ha di che continuare. La scuola, che nel periodo di “gestione” degli Amici della Musica si è sentita tagliata fuori dai giochi anche in maniera piuttosto rude, ora fa fatica a dover riprendersi gli oneri della gestione, anche perché non è facile andare a reperire fondi da un momento all’altro. La dirigente fa quello che può, organizza lotterie ed eroga fondi nei limite del possibile,  ma i soldi non bastano. Così nasce l’esigenza di costituire un’associazione che cerchi fondi per poter continuare a far funzionare la cosa e gestisca i contributi che giungono dagli stessi genitori. Nasce così l’associazione musicale Banda Omero Ruggieri, costituita dai genitori dei ragazzi che suonano nella Junior Band che cominciano a tirare fuori soldi di tasca propria per sostenere le ingenti spese di gestione. Mi faccio un punto di onore di essere stato forse il primo a spingere per la creazione dell’associazione e di aver scritto lo statuto della stessa.
Oggi le difficoltà sono enormi: i genitori pagano una quota mensile ma non è sufficiente. Gli Amici della Musica hanno provato a sostenere il progetto con delle iniziative, ad esempio organizzando un concerto il cui ricavato è stato devoluto alla Banda, ma si trattava di poche centinaia di Euro. La scuola, con il pensionamento di Annalena Matricardi, ha smesso di erogare fondi, almeno per il momento. Il Comune, l’anno scorso, ha sì dato una sede provvisoria all’associazione, ma in cambio ha chiesto e ottenuto le esibizioni della banda gratuite, quindi una sorta di pagamento dell’affitto. Oggi sembra abbia stanziato 1000 Euro, che sono davvero una goccia nel mare.
La banda ha grandi spese da sostenere, prima fra tutte il pagamento delle parcelle degli insegnanti, ma vanno considerati gli acquisti degli strumenti, le attrezzature, le divise, gli spostamenti. Tutto ciò ora grava sulle spalle dei soci, che sono i genitori dei ragazzi. Ma non si può pensare di andare avanti così a lungo. La Banda è un bene prezioso per Montegranaro e per crescere ha bisogno di aprirsi a nuove iscrizioni, di accrescere il numero dei ragazzi, quindi servono altri insegnanti con ulteriore aggravio di costi. Finchè la città di Montegranaro non comincerà a considerare la Banda come un bene comune, questa sarà sempre a rischio chiusura. E sarebbe davvero un peccato, dopo tanto impegno e sacrifici.

Luca Craia