Confesso che vivo nell'incubo che a qualcuno torni la balzana idea di risolvere il degrado del centro storico coi murales, come si era pensato di fare in passato. Di questa pericolosa idea restano alcuni esempi, come il muro di una casa di fronte a una dimora storica, la porta della centrale termica del municipio (sic) e quel che resta di un coccodrillo dipinto sul muretto a secco dei giardini di piazza Leopardi, dipinto che il tempo e le intemperie stanno provvedendo a cancellare.
Poi c'è il murale grande, quello sul muro del La Perla, peraltro molto bello ma decisamente fuori contesto, affiancato al campanile seicentesco di San Giacomo. Molto meglio quanto è stato fatto in tempi più recenti, coi dipinti sul muro sbrecciato dell'ex mattatoio e sulla facciata della bombonera.
Personalmente penso che il degrado del centro storico non si debba risolvere comprendono con un dipinto; semmai servirebbe rimuoverne le cause. Ma il contesto storico va sempre e comunque rispettato. Il discorso, in realtà, vale per ogni area urbana: prima bisogna rimuovere il degrado, poi semmai abbellire il tutto con l'arte, altrimenti è un nascondere la polvere sotto il tappeto, magari anche bello e prezioso, ma sempre usato per nascondere cose vergognose.
E torno al campo sportivo: magari quello è il posto giusto per un murale. Ma anche lì sarebbe bene prima prendersi cura della struttura, magari sistemare la vasca vuota della fontana. Poi magari un bel dipinto, o più di uno, non ci starebbero affatto male. Nel centro storico no, non vi azzardate più.
Luca Craia
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