domenica 10 ottobre 2021

Stabat Mater. La Madre torna a casa, simbolo di speranza nel dolore.

 

Sono tornato a Montegranaro di corsa da Riccione, dove avevo un impegno di lavoro, cercando di fare in tempo per la cerimonia di restituzione al culto dell'amata chiesa di San Francesco. Non ce l'ho fatta per poco, ma ho dovuto seguire la Santa Messa dall'esterno quasi per intero. È stato comunque toccante vedere restituita, non solo ai fedeli, ma a tutta la comunità cittadina la chiesa che storicamente incarna l'attività evangelica e sociale a Montegranaro. 

Sono però riuscito ad accedere in tempo per il saluto dell'Arcivescovo Rocco alla nostra Madonna, tornata finalmente nella sua sede naturale. Ed è lì che l'emozione mi ha quasi sopraffatto, perché quella scultura è sicuramente il simbolo della nostra comunità, e vederla tornare a casa è un ritorno a casa collettivo. 

Parlavamo poco dopo con don Sandro del magnifico dipinto di Luca Di Costantino, la cui Deposizione mette in primo piano il dolore di Maria rispetto a tutta la narrazione evangelica degli eventi. A chiudere la serie delle allegorie che la vita ci fornisce, lo Stabat Mater di Pergolesi, stasera regalatoci dall'impareggiabile impegno dell'associazione Amici della Musica, a raccontarci di quel dolore con le note sublimi del compositore iesino.


E quel dolore mi è parso lenito dallo sforzo di questa comunità che si spende per tornare a casa, per ritrovarsi a casa. È molto che la collettività montegranarerse non trova unità, famiglia, casa. Nella straordinaria simbologia della riapertura della chiesa più importante storicamente di Montegranaro, trovo il ritorno a casa della nostra bellissima Madonna un segno di speranza per il futuro, col monito che questo futuro va costruito insieme, ritrovando l'unità perduta. 

Luca Craia 

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