sabato 2 ottobre 2021

Oggi, domani e lunedì vige il silenzio elettorale. Cos’è e come funziona?


Il silenzio elettorale è un periodo di sospensione delle attività di propaganda elettorale che comprende il giorno precedente l’apertura dei seggi e i giorni stessi in cui si vota. In pratica parte dalla mezzanotte del sabato e termina con la chiusura dei seggi.

È stato stabilito nel 1956 dalla legge 202/1956, il cui articolo 9 stabilisce che “Nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per le elezioni sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, la nuova affissione di stampati, giornali murali o altri e manifesti di propaganda”. In teoria, quindi, sarebbe vietata qualsiasi tipo di riunione, che possiamo intendere come più persone insieme, che facciano in qualche modo propaganda elettorale.

La legge però va in contraddizione, come spesso in Italia, quando dice, al comma 2: “Nei giorni destinati alla votazione altresì è vietata ogni forma di propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall'ingresso delle sezioni elettorali”. Ciò può essere interpretato come la possibilità di fare propaganda, certamente non in gruppo per non contravvenire al suddetto comma 1, a una distanza superiore ai 200 metri dal seggio. È sicuramente vietato fare propaganda davanti al seggio elettorale o, addirittura, al suo interno.

È quindi certo che non si possano fare riunioni elettorali, ma la propaganda è consentita, se fatta dal singolo, a debita distanza dal luogo in cui si vota. È anche consentito fare propaganda sui social in quanto la legge non prevede alcuno specifico divieto.

Le sanzioni per chi contravviene alla legge vanno da un minimo di 103 euro fino ad un massimo di 1.032 euro.

 

Luca Craia

 

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