giovedì 2 settembre 2021

Un fiume di bile contro Ubaldi e non una parola su Montegranaro. Così si presenta Edi Mancini III.

 


Un coniuge tradito, livoroso, pieno di acredine e risentimento verso il partner fedifrago. Questa è la netta impressione che si riceve leggendo i resoconti fin qui pubblicati in relazione alla conferenza stampa con cui oggi il PD (anche se ci si ostina ad ammantarsi di una civicità morta ben prima del divorzio con Ubaldi) ha presentato ufficialmente la terza candidatura a Sindaco di Ediana Mancini. 
Un corale fiotto di bile e di recriminazioni per quello che, da questa parte, continua a essere visto come un tradimento senza la minima autocritica, senza alcun esame di coscienza come nella tradizione dei drammi familiari cinematografici, tipo Kramer contro Kramer o La guerra dei Roses. Si vuole un confronto con Ubaldi, che ha il sapore di un mezzogiorno di fuoco, di un appuntamento al sangue e al piombo, di una resa dei conti che evidentemente non può essere né pacifica né costruttiva. E, francamente, non se ne capisce l'utilità. 
Montegranaro ha bisogno di un progetto, ha bisogno di risposte urgenti e concrete ai problemi che già erano più che seri prima della pandemia e che col covid hanno subito un'accelerazione fulminante: lavoro, degrado urbano, degenerazione sociale, sicurezza. Invece leggiamo un fiume in piena di accuse contro l'ex alleato, ma di cosa si vuole fare di e per Montegranaro e i Montegranaresi neanche una sillaba. Devo dire che non mi aspettavo altro. Ma vederlo nero su bianco fa comunque brutto.

Luca Craia 

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