venerdì 24 settembre 2021

L’area di crisi? Merito di Melchiorri e Lucentini, altro che la pagliacciata del La Perla.


 

È stupefacente come la sinistra montegranarese spacci la pagliacciata del La Perla per la causa prima dell’istituzione dell’Area di Crisi Complessa nel calzaturiero. Il Consiglio Comunale aperto del 4 marzo 2017 fu una clamorosa stupidaggine, una passerella mediatica per politici di profilo medio-basso partita dalla problematica specifica dei lavoratori Zeis che all’epoca lottavano per salvare il posto di lavoro. Le risposte alla crisi della calzatura che vennero date sul palco del La Perla furono a dir poco ridicole.

Fabrizio Cesetti, per esempio, allora assessore regionale al bilancio, propose di erogarei fondi, legati al terremoto, anche per zone fuori dal cratere e fuori dalle aree di crisi come la nostra, indicando in Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Montegiorgio (sua terra d’origine e bacino elettorale) e Montegranaro come possibili destinatari di tali fondi.  Paolo Petrini, allora deputato Pd, invece provò a difendere l’indifendibile accusando l’intera imprenditoria locale di non essersi adeguata ai tempi e assolvendo, nel contempo e in toto, l’opera dei vari governi Pd. Il Presidente Ceriscioli nemmeno venne.

Una pagliacciata, dicevo, che oggi viene fatta passare come il momento in cui tutto partì, dimenticando o facendo sparire l’operato di imprenditori illuminati, come Giampietro Melchiorri, o dello stesso onorevole Lucentini che si sono spaccati la schiena, con incontri, telefonate, tessendo una trama per ottenere l’area di crisi. Ora, nella miglior tradizione millantatoria della sinistra, si vuole far credere che il merito sia tutti della ex sindaca, facendo conto, come sempre, sulla memoria corta della gente.

 

Luca Craia

 

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