giovedì 3 dicembre 2020

Quali scenari per Montegranaro, dopo la revoca di Beverati?


Non so se Ediana Mancini, Sindaco di Montegranaro, quando ha deciso da sola, secondo la narrazione ufficiale, di togliere le deleghe di assessore a Giacomo Beverati avesse chiaro a cosa andasse incontro, fatto sta che le conseguenze di questa decisione che pare estemporanea, affrettata e anche piuttosto irresponsabile sembrano essere chiare e piuttosto nefaste per la stessa Mancini. Faccio un breve ragionamento cercando di capire a cosa Montegranaro sta andando incontro.

1) La Mancini si rimangia tutto e reintegra Beverati: è quello che chiedono i Civici di Ubaldi come condizione unica per andare avanti con la coalizione e governare Montegranaro fino al 2024. L’ipotesi, però, pare piuttosto remota, per il semplice fatto che, se la Mancini la percorresse, farebbe una figura peggio che barbina, dando la nettissima impressione se non la certezza che, in qualità di Sindaco, effettua delle scelte non ponderate e dettate dall’istinto se non dal livore personale. Siccome la Mancini è ancora spendibile come candidato sindaco, un minimo di immagine la deve pur preservare,

2) Si apre la crisi e arriva il Commissario: è l’ipotesi più probabile. Se la Mancini non reintegrerà Beverati, sempre interpretando le parole di Ubaldi uscite oggi su alcuni notiziari, si andrà verso un qualcosa che somiglia a una mozione di sfiducia, e questo sicuramente in tempi brevi. Il Comune verrebbe così commissariato per accompagnarlo alla prossima tornata elettorale che sarà in primavera, pandemia permettendo, o in autunno.

Ora, dando quasi per certo il commissariamento e le elezioni anticipate, vediamo come si potrebbero muovere le forze politiche:

a) La coalizione che regge la Mancini si ripresenta nella sua interezza, ma cambia candidato. Credo sia logico che, in questa ipotesi, Ubaldi chieda la testa della Mancini e pretenda la sua candidatura a Sindaco. Quindi andrebbe alle elezioni con la stessa coalizione ma con il PD che rinuncia alla leadership. L’ipotesi pare remota.

b) Ubaldi si accorda col l’attuale minoranza. In questo caso vedo ancora probabile la candidatura a Sindaco dello stesso Ubaldi, anche perché, con Lucentini impegnato in Parlamento e un probabile disimpegno di Gismondi, da quelle parti candidature forti non sembra di vederne. In questo caso, però, dalla coalizione di minoranza uscirebbe quasi certamente la componente di sinistra che potrebbe andare a proporre una lista sua, lista che creerebbe disturbo al PD rimasto solo. In questa ipotesi è probabilissima la vittoria del centro destra che, in questo modo, si troverebbe riunificato dopo oltre un decennio. I numeri, del resto, parlano chiaro e, se togliamo il risultato degli Ubaldiani da quello complessivo di La Strada Giusta, questi numeri sono impietosi.

c) Ubaldi non si accorda né con l’uno né con l’altro e si avvia una corsa a tre. Sarebbe l’ipotesi più coerente ma anche la meno percorribile. In questo caso ogni risultato sarebbe aperto.

Ovviamente potrebbe accadere anche altro, la politica è fluida e non dà certezze nemmeno a cosa definite, figuriamoci in un momento caotico come questo. L’unica cosa certa è che Montegranaro, nel momento in cui si trova ad affrontare la crisi peggiore della storia, tra pandemia e tracollo economico, molto probabilmente dovrà affrontare tutto questo con un commissario al governo o, comunque, con un governo rattoppato che si rimette insieme dopo una crisi che non può non lasciare cicatrici profonde. In ogni caso, sono conseguenze pesanti che tutti i cittadini pagheranno. E i cittadini possono solo stare a vedere. Speriamo bene.

 

Luca Craia

 

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