sabato 17 ottobre 2020

Lo sforzo per riaprire San Francesco, la chiesa dei Montegranaresi. È il momento di chi ama davvero Montegranaro.


Il Montegranarese vero, quello che appartiene a Montegranaro e a cui Montegranaro appartiene, che ce l’ha nel sangue questo paese a volte strano, controverso, difficile eppure amatissimo dai suoi figli autentici, quando sente parlare della chiesa “de lo Pioà” ha un tuffo al cuore. Ce l’ha perché ci ha passato tanti momenti della sua esistenza, il catechismo, il mese di maggio, le processioni, l’oratorio, il cinema dei ragazzi; ce l’ha perché la chiesa di San Francesco, che a Montegranaro chiamiamo, appunto, “su lo Pioà” perché il parroco, tradizionalmente, è il pievano, il rettore della Pieve, non è soltanto una chiesa, un luogo di culto, ma è il cuore del cuore di Montegranaro, il fulcro della vita del castello, del paese antico, il punto di riferimento per credenti e non credenti. E ha un tuffo al cuore ora in particolare perché la chiesa è inagibile dal 2016, l’anno terribile del terremoto.


Don Sandro, il parroco attuale, si è messo d’impegno per riaprirla. Lui, che vive in quello che ormai è diventato il “quartiere arabo” di Montegranaro ormai da diversi anni, ha capito perfettamente quanto sia importante quella chiesa non solo per il culto ma per la vita sociale di Montegranaro, per la vita della comunità tutta. Aprirla utilizzando i fondi del terremoto richiederebbe un’attesa troppo lunga, e non si può aspettare così tanto, Montegranaro e i Montegranaresi, quelli veri, quelli che amano il loro paese, non posso attendere oltre: è ora di riprendersi la nostra chiesa.


Riaprire San Francesco non comporta un impegno economico enorme: si tratta di meno di 120.000 Euro. E don Sandro è già riuscito a ottenere metà della cifra dai fondi dell’otto per mille alla Chiesa Cattolica. Mancano altri 60.000 Euro circa, che non sono una cifra enorme ma, in questi tempi difficili, non sono nemmeno agevolissimi da trovare. Ma ci si può riuscire. Fatti i conti, se mille di quei Montegranaresi che amano Montegranaro tirassero fuori, per dire, 10 Euro, già avremmo trovato 10.000 Euro. Se i Montegranaresi, poi, fossero invece 2000, e se quei 2000 tirassero fuori, che so, 30 euro a testa, la cifra l’avremmo già trovata.

Va detto che le offerte alla Parrocchia sono deducibili al 30%, per cui, se chi può versasse anche una cifra più importante, avrebbe comunque una decurtazione della stessa sulle imposte. Insomma, se i Montegranaresi volessero riavere velocemente la loro chiesa, potrebbero senza un grande sforzo. Una volta gli abitanti di questo paese erano generosissimi e dimostravano con grande slancio il loro amore per la propria comunità. I Montegranaresi hanno costruito chiese, oratori, teatri, il tutto solo per il bene del paese. Ora i tempi sono difficili, ma lo sforzo che si chiede è raggiungibile. Facciamo vedere che ci siamo, facciamo vedere che c’è ancora chi ama davvero questo strano paese.  

Luca Craia

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