lunedì 8 giugno 2020

La politica de “lu rsumigliu” colpisce anche il turismo.


Montegranaro scopre il turismo. Un paese con pochissimi ristoranti, pochissime strutture ricettive, un paese con un centro storico morto, privo di attività commerciali, abbandonato a se stesso nella sua fatiscenza, un paese in cui i siti di attrattività turistica sono per lo più inagibili o chiusi a chiave, gestiti in maniera frammentaria e senza un minimo di coordinamento per il semplice fatto che chi doveva coordinare, in anni e anni di impegno, è riuscito a polverizzare tutto, mettendo gli uni contro gli altri, creando zizzanie, contrapposizioni, figli e figliastri, ebbene, questo paese scopre il turismo e vuole portare in cima a una delle colline più impervie del Fermano il turismo in bicicletta, a girare tra strade strette e autisti indisciplinati. Il simbolo della politica turistica di Montegranaro risiede nelle antenne piazzate sulla torre dell’Annunziata durante il lockdown, così che, mentre i molteplici delegati al turismo firmano protocolli, uno dei siti più interessanti ha l’affaccio sul belvedere ostruito dalle antenne. Geniale.
Molteplici delegati al turismo, dicevamo, tutti impegnati con l’unico obiettivo di farsi la foto, lo rsumigliu, da consegnare ai giornali e ai posteri. Ce ne sono tre, almeno secondo i miei calcoli, di esponenti politici dediti al turismo: c’è l’assessore competente, quello alla cultura, che però, a quanto si è capito, non ha la delega perché la delega è stata data, per non far restare nessuno senza un cencio di incarico e, quindi, la possibilità di farsi lu rsumigliu, a una consigliera comunale fresca di elezione. Poi c’è il Presidente del Consiglio Comunale, che pure si occupa di turismo. Stranamente, nelle foto, negli rsumigli, appunto, se ci sono le prime due non c’è la terza. E non c’è il Sindaco. Va a capire perché. Fatto sta che, con tutte queste menti a occuparsi di turismo, finora mi pare che le idee siano un po’ confuse.
E sì perché, prima di firmare accordi e protocolli, che oltretutto qualcosa costano, io lo redigerei un piano per il turismo, un piano per il paese e un piano territoriale. Io sentirei chi si occupa concretamente di turismo, il che vuol dire non solo gli operatori economici, ma anche quelle realtà del mondo dell’associazionismo che i turisti, a Montegranaro, ce li hanno sempre portati, con le proprie forze, senza accordi costosi e senza aiuti da parte delle varie amministrazioni comunali. Per parlare come mangiamo: se porti i turisti a Montegranaro, in bicicletta, con la macchina, a piedi o in astronave che sia, e questi trovano tutto chiuso, nessuno che apra i siti, alcuni dei siti inagibili, altri con le finestre attappate da antenne telefoniche, che ce li hai fatti venire a fare?

Luca Craia