venerdì 26 giugno 2020

Aiuti alle famiglie: a Montegranaro ti pagano parrucchiera e cappuccino.



Non voglio fare il bastian contrario, ma il nuovo sostegno alle famiglie in difficoltà per la crisi Covid varato dall’Amministrazione Comunale di Montegranaro non mi convince. Non mi convince prima di tutto perché è affrettato e cade in un momento in cui non era così necessario, prevedendo tempi molto più grami da qui alla fine dell’anno. Per capirsi, io avrei atteso settembre, momento in cui molti analisti fissano il punto cruciale del nostro destino economico.
Il fatto che, poi, non si tratti di buoni alimentari ma di voucher spendibili in altri settori, lascia più che perplessi. Infatti, della somma erogata, che va dai 150 Euro per i nuclei familiari fino a 2 persone ai 300 Euro per quelli più numerosi, 40 o 80 Euro sono spendibili in servizi estetici (parrucchiera, estetista), 50 o 100 Euro per servizi elementari non essenziali (bar, ristoranti), e quello che rimane lo si può spendere in abbigliamento. Credo che, chi è seriamente in difficoltà tanto da andare a richiedere l’aiuto del Comune (cosa che costa molto agli Italiani, come ben sappiamo, per via di una dignità che, in questo modo, pare andare a compromettersi), abbia bisogni più impellenti della brioche o della messa in piega. Sull’abbigliamento, invece, creso sia opportuno e giusto considerarlo essenziale.
Insomma, non si capisce bene se siano aiuti alle famiglie o aiuti ai commercianti, e le due cose non sono esattamente identiche. Nel caso fossero aiuti per il commercio, allora ritiro le mie considerazioni, ma bisogna essere chiari.
Buona, invece, l’idea dell’app, che c’entra poco o niente col Covid, ma che può essere uno strumento, se non essenziale, comunque di supporto alle attività commerciali. Per una volta mi piace un’idea dell’assessore Basso. Mi sto preoccupando.

Luca Craia