Non voglio fare il bastian contrario, ma il nuovo sostegno alle famiglie
in difficoltà per la crisi Covid varato dall’Amministrazione Comunale di
Montegranaro non mi convince. Non mi convince prima di tutto perché è
affrettato e cade in un momento in cui non era così necessario, prevedendo
tempi molto più grami da qui alla fine dell’anno. Per capirsi, io avrei atteso
settembre, momento in cui molti analisti fissano il punto cruciale del nostro
destino economico.
Il fatto che, poi, non si tratti di buoni alimentari ma di voucher
spendibili in altri settori, lascia più che perplessi. Infatti, della somma
erogata, che va dai 150 Euro per i nuclei familiari fino a 2 persone ai 300
Euro per quelli più numerosi, 40 o 80 Euro sono spendibili in servizi estetici
(parrucchiera, estetista), 50 o 100 Euro per servizi elementari non essenziali
(bar, ristoranti), e quello che rimane lo si può spendere in abbigliamento.
Credo che, chi è seriamente in difficoltà tanto da andare a richiedere l’aiuto
del Comune (cosa che costa molto agli Italiani, come ben sappiamo, per via di
una dignità che, in questo modo, pare andare a compromettersi), abbia bisogni
più impellenti della brioche o della messa in piega. Sull’abbigliamento,
invece, creso sia opportuno e giusto considerarlo essenziale.
Insomma, non si capisce bene se siano aiuti alle famiglie o aiuti ai
commercianti, e le due cose non sono esattamente identiche. Nel caso fossero
aiuti per il commercio, allora ritiro le mie considerazioni, ma bisogna essere
chiari.
Buona, invece, l’idea dell’app, che c’entra poco o niente col Covid, ma
che può essere uno strumento, se non essenziale, comunque di supporto alle
attività commerciali. Per una volta mi piace un’idea dell’assessore Basso. Mi
sto preoccupando.
Luca Craia