Rubano un
portoncino blindato da un appartamento e lo piazzano in un altro; rapinano un negozio,
vengono arrestati e il giorno dopo tornano in giro indisturbati; spacciano come
se vendessero salame ungherese, si azzuffano, si accoltellano, devastano locali
e tornano a piede libero dopo poche ore. È quello che accade ogni giorno a Lido
Tre Archi, amena località balneare nel Comune di Fermo che sta usurpando il
primato di Bronx italiano all’Hotel House di Porto Recanati. Una situazione
esplosiva, fatta di criminalità di basso livello ma di altissimo impatto
sociale, di invivibilità per la gente onesta che si ritrova, suo malgrado, l’abitazione
a due passi da quei casermoni pieni di delinquenti, una tensione che si alza
sempre di più.
Le Forze dell’Ordine
sono impegnatissime su questo fronte: arresti e azioni quasi quotidiane, tutte
riportate puntualmente dalle cronache locali, così come leggiamo, magari a
pochi giorni, di altri atti criminali compiuti dagli stessi soggetti arrestati
poco prima che, invece di stare in galera come dovrebbero, se ne vanno in giro
a fare danni. Che può fare, a questo punto, un carabiniere o un poliziotto?
Ma anche un
magistrato, che può fare? Viviamo in un Paese con una serie di norme, leggi e
leggine che si contraddicono, che consentono di fare questo e il contrario di
questo, il contrario di quello e quello, basta un avvocato che sappia il fatto
suo. È la sconfitta della legalità, causata da una giurisprudenza che definire
bizantina è riduttivo e che consente di fatto l’impunità a chi delinque. È anche
la sconfitta di chi dedica la propria vita a mantenere l’ordine, rischiandola,
e che vede mortificato ogni sforzo.
Tutto questo rischia
di tramutarsi in scontro sociale, specie in previsione di tempi difficili
economicamente. Occorre che la politica accantoni i blocchi ideologici e
analizzi la situazione per quel che è. E, soprattutto, produca una nuova
legislazione in materia che faccia chiarezza e metta strumenti chiari ed
efficaci nelle mani dei tutori dell’ordine, altrimenti corriamo rischi enormi.
Tutti.
Luca
Craia