domenica 5 aprile 2020

PERSONALE SANITARIO, TAMPONI, SITUAZIONE NELLE CASE DI RIPOSO, RSA E OSPEDALI DI COMUNITÀ, CURE TERRITORIALI E DOMICILIARI E SANITÀ ORDINARIA.

LE RICHIESTE DEL CAPOGRUPPO DI FRATELLI D’ITALIA, ELENA LEONARDI, AL PRESIDENTE E ASSESSORE ALLA SANITÀ, CERISCIOLI, IN OCCASIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL 6 APRILE

Comunicato integrale

Personale sanitario, tamponi, situazione nelle case di riposo, Rsa e ospedali di comunità, cure territoriali e domiciliari e sanità ordinaria. “In occasione del consiglio regionale che si svolgerà lunedì in modalità telematica, con meccanismi concordati nella conferenza dei capigruppo, ho ritenuto opportuno sottoporre al governatore Luca Ceriscioli numerose questioni emerse nel corso di queste prime settimane di emergenza Covid-19 nelle Marche – ha affermato il capogruppo di Fratelli d’Italia, Elena Leonardi – anche a seguito delle numerose sollecitazioni che ci sono pervenute dagli addetti ai lavori, dagli amministratori locali e da tanti cittadini coinvolti e preoccupati per quello che sta succedendo. Ritengo infatti che siano molte le questioni sulle quali l’amministrazione regionale deve fare chiarezza, prima di tutto nei confronti dei cittadini marchigiani e per permettere di delineare un quadro quanto più puntuale della situazione.
Innanzitutto la situazione del personale sanitario impegnato in prima linea in questa emergenza – chiarisce il consigliere Leonardi e continua – ho chiesto al governatore quali sono i numeri del contagio fra il personale e gli operatori in termini di soggetti contagiati, ricoveri, quarantene e decessi e se la Regione prevede la possibilità di destinare strutture alberghiere o di altra natura per ospitare il personale sanitario in servizio ed evitare la diffusione del contagio tra famigliari e ambienti frequentati. Essenziale conoscere la situazione in merito alla disponibilità dei dispositivi di protezione individuale DPI per garantire la sicurezza del personale sanitario e dei medici di medicina generale dopo le innumerevoli segnalazioni e richieste.  
Ritengo che si debba prestare un’attenzione più stingente sulla questione dei tamponi: da settimane infatti chiediamo che i controlli vengano estesi a chi sta lavorando in prima linea in questa emergenza. Ho chiesto al governatore se i tamponi verranno effettuati a tutto il personale sanitario e in che tempi, alle Forze dell'Ordine, compresi gli Agenti delle Polizie Locali e in che tempi, se per diagnosticare il contagio da Covid-19 sono previsti altri metodi oltre al tampone e quali. Ritengo importante conoscere anche quanti soggetti con sintomatologia risultano in attesa di fare il tampone, moltissime sono infatti le richieste allarmate di cittadini e medici di base.
Un’altra situazione da attenzionare con prudenza è quella delle case di riposo, residenze sanitarie assistenziali e degli ospedali di comunità – prosegue il capogruppo Fdi –. Nelle ultime settimane in tutte le Marche si moltiplicano i focolai e i timori di familiari lontani dai propri cari, si deve pertanto conoscere con puntualità la situazione delle strutture che ospitano, in particolare, anziani, in termini di contagi, decessi e capacità di garantire la necessaria assistenza, come si intenda intervenire per evitare il diffondersi del contagio in queste strutture e se si è valutata la possibilità che le cure intermedie degli ospedali di comunità siano seguite da medici ospedalieri. Non meno importante è predisporre ed implementare cure territoriali e domiciliari per le persone che trascorrono il decorso della malattia a casa e per questo ho chiesto in che forma e misura verranno attuate per intervenire efficacemente prima della eventuale necessità del ricovero per insufficienza respiratoria dei pazienti.
L’emergenza sanitaria è ormai in atto da circa un mese anche nella nostra Regione, ma serve iniziare a programmare un ripristino della sanità ordinaria perché purtroppo le altre patologie non si fermano davanti all'emergenza. Ho chiesto – ha concluso Elena Leonardi – dunque al governatore se si sta valutando la possibilità di utilizzare per lo svolgimento delle attività NO-Covid alcune delle strutture ospedaliere in passato riconvertite, garantendo servizi sanitari ed evitando ogni possibile pericolosa promiscuità, ad esempio il ripristino delle acuzie in ospedali con ppi o della chirurgia breve (day surgery) e sgravare il lavoro degli altri ospedali.”