Che ci sia gente
refrattaria alle regole e al buon senso, lo sappiamo bene, ma mi piace pensare
che sia un’esigua minoranza, ugualmente pericolosa per se stessa e per gli
altri, ma composta di pochi elementi. L’arrivo della bella stagione, però, mi
preoccupa, anche perché i segnali contraddittori e confusionari che arrivano
dal Governo non aiutano a far capire a questa gente, che evidentemente ha
qualche tipo di limite intellettivo, quale sia il giusto comportamento per
salvaguardare la propria e l’altrui salute, per non dire vita.
Oggi ho fatto il
giro dell’isolato col mio cane e ho incontrato un sacco di gente. In
particolare, sono stato costretto a passare in mezzo a un drappello di 7 o 8
persone tutte ammucchiate tra loro a chiacchierare. Ho fatto gentilmente notare
che stavano sbagliando e mi hanno anche ringraziato, ma non si sono mossi da
dove stavano. Oggi è una bella giornata, ed è pensabile che, da qui in avanti,
di belle giornate ce ne saranno parecchie. Chi terrà in casa questa gente?
Ci vogliono regole
precise, e quelle che abbiamo tutto sono meno che precise. Servono sanzioni e
serve sanzionare. Ma, soprattutto, serve il buon senso e serve far capire alla
gente quali sono i comportamenti a rischio. Non si può demandare tutto ai
controlli, alle forze dell’ordine, che già stanno facendo miracoli ma che non
possono arrivare dappertutto, anche perché i delinquenti, quelli che lo sono da
sempre, non si curano della quarantena. I media hanno un ruolo fondamentale,
così come i social e chi, come me, nel suo piccolo, diffonde le proprie
opinioni e un po’ le crea. Ma anche il singolo utilizzatore ha la sua
responsabilità.
Frequento davvero
poco i social, anche se questo non sembra, ma ogni volta che scorro Facebook
inorridisco di fronte a post fantascientifici e tentativi di minimizzare. Ecco,
minimizzare è pericolosissimo, si dà una percezione sbagliata, si fornisce a
chi è poco attrezzato intellettualmente un’immagine tranquillizzante che non
serve. Oggi serve, purtroppo è così, avere paura. Perché senza paura non si
rispettano le restrizioni, e se non si rispettano le restrizioni, ammazziamo le
persone e rallentiamo ulteriormente la ripartenza del Paese, ammazzando anche l’economia,
cosa che farà ulteriori vittime in futuro. Non minimizzate, non cercate di dare
messaggi tranquillizzanti, perché non è utile, anzi, è dannoso.
Luca
Craia