Non posso che
salutare con estrema positività la nascita, anzi, la rinascita del circolo
montegranarese dei Giovani Democratici. È sempre una cosa ottima quando i
giovani si avvicinano alla politica, specie in un momento storico in cui si
tende ad allontanarsene con posizioni ipercritiche. La politica è impegno per
la collettività, è lavorare per il bene comune, spendersi per la propria comunità
e chi fa politica, a ogni livello, dovrebbe avere solo questi come obiettivi. L’antipolitica
dilagante, in realtà, è una reazione a un mondo di fare politica che ha
abbandonato il bene comune per perseguire altre finalità. Vedere giovani che si
riavvicinano alla politica, intesa nel senso nobile del termine, è confortante.
Auguro, quindi,
a questi ragazzi di trovare stimoli e motivazioni per fare bene e per farlo a
tutta la collettività. La precedente esperienza di un circolo dei Giovani
Democratici a Montegranaro fu molto positiva e produsse buoni effetti sulla vita
politica cittadina. Ricordo un bel gruppo, costituito da menti brillanti e
spiriti entusiasti, con il quale ebbi anche modo di avere scambi molto costruttivi.
Un gruppo che, però, si è purtroppo dissolto senza che vi fosse un ricambio a
sostituirlo. Molto bene, quindi, che rinasca, speriamo stavolta per durare.
Il rischio che si corre è quello di chiudersi, di
confinarsi dietro la convinzione di superiorità, che molto spesso
contraddistingue la sinistra italiana, di additare il pensiero diverso dal
proprio come indegno e, quindi, di non riuscire a creare un dialogo. Dovrebbe
essere propria dei giovani la volontà di confrontarsi, di aprirsi, si non
precludere nulla in direzione del bene comune. Quello che, purtroppo, noto
dalle prime dichiarazioni rilasciate alla stampa, è che l’obiettivo dichiarato
non è, appunto, il bene comune ma la contrapposizione, il contrasto. “Abbiamo
voluto ricostituire una realtà di sinistra giovane e dinamica, per contrastare
il dilagare, anche nel nostro territorio, di una politica in cui non ci
riconosciamo, fatta di arroganza e affronto alle Istituzioni”, dicono in una
nota pubblicata dalla stampa. Avrei preferito leggere altri intenti, più
costruttivi, perché queste parole non sembrano presagire a grandi aperture di
dialogo. Ma speriamo bene. In ogni caso, sono sinceramente contento di questa
rinascita. Per il resto, vedremo. Intanto, buon lavoro.
Luca Craia