giovedì 9 aprile 2020

Buon lavoro ai nuovi Giovani Democratici montegranaresi. Ma attenti a non chiudervi. Serve dialogare.


Non posso che salutare con estrema positività la nascita, anzi, la rinascita del circolo montegranarese dei Giovani Democratici. È sempre una cosa ottima quando i giovani si avvicinano alla politica, specie in un momento storico in cui si tende ad allontanarsene con posizioni ipercritiche. La politica è impegno per la collettività, è lavorare per il bene comune, spendersi per la propria comunità e chi fa politica, a ogni livello, dovrebbe avere solo questi come obiettivi. L’antipolitica dilagante, in realtà, è una reazione a un mondo di fare politica che ha abbandonato il bene comune per perseguire altre finalità. Vedere giovani che si riavvicinano alla politica, intesa nel senso nobile del termine, è confortante.
Auguro, quindi, a questi ragazzi di trovare stimoli e motivazioni per fare bene e per farlo a tutta la collettività. La precedente esperienza di un circolo dei Giovani Democratici a Montegranaro fu molto positiva e produsse buoni effetti sulla vita politica cittadina. Ricordo un bel gruppo, costituito da menti brillanti e spiriti entusiasti, con il quale ebbi anche modo di avere scambi molto costruttivi. Un gruppo che, però, si è purtroppo dissolto senza che vi fosse un ricambio a sostituirlo. Molto bene, quindi, che rinasca, speriamo stavolta per durare.
Il rischio che si corre è quello di chiudersi, di confinarsi dietro la convinzione di superiorità, che molto spesso contraddistingue la sinistra italiana, di additare il pensiero diverso dal proprio come indegno e, quindi, di non riuscire a creare un dialogo. Dovrebbe essere propria dei giovani la volontà di confrontarsi, di aprirsi, si non precludere nulla in direzione del bene comune. Quello che, purtroppo, noto dalle prime dichiarazioni rilasciate alla stampa, è che l’obiettivo dichiarato non è, appunto, il bene comune ma la contrapposizione, il contrasto. “Abbiamo voluto ricostituire una realtà di sinistra giovane e dinamica, per contrastare il dilagare, anche nel nostro territorio, di una politica in cui non ci riconosciamo, fatta di arroganza e affronto alle Istituzioni”, dicono in una nota pubblicata dalla stampa. Avrei preferito leggere altri intenti, più costruttivi, perché queste parole non sembrano presagire a grandi aperture di dialogo. Ma speriamo bene. In ogni caso, sono sinceramente contento di questa rinascita. Per il resto, vedremo. Intanto, buon lavoro.

Luca Craia