martedì 7 aprile 2020

ABBONAMENTI TRASPORTO SCOLASTICO ANNUALI: E I SOLDI DA MARZO A GIUGNO?


I genitori dei ragazzi che frequentano le scuole fuori comune, per poter risparmiare sui costi del trasporto scolastico, spesso preferiscono pagare un abbonamento annuale piuttosto che versare la quota mensile, cosa che consente una sensibile decurtazione dei costi. In questo modo si ottiene un buon risparmio ma si anticipano soldi, soldi che, presumibilmente, aiutano le società di trasporti fornendo un capitale pronto all’uso. Ma, in una situazione come quella attuale, la realtà è che si è pagato un servizio che non viene effettuato. In sostanza, le famiglie hanno anticipato dei soldi ma non stanno ricevendo quello per cui hanno pagato.
Dal canto loro, è pensabile che le società di trasporto stiano ottenendo delle economie, derivanti dal mancato consumo di carburante, dalle manutenzioni non necessarie e dagli stessi stipendi per i quali ci dovrebbe essere la cassa integrazione. Il tutto mentre molte famiglie stanno subendo gravi contraccolpi economici. È quindi pensabile che parte dell’abbonamento annuale possa venire restituito, tanto che le aziende di trasporto percepiscono comunque importanti contributi pubblici per il servizio che forniscono e che non stanno fornendo.
Dietro alla domanda di un iscritto al gruppo Montegranaro Social, che ringrazio, mi sono informato e ho scoperto che, allo stato attuale, non risulta alcun tipo di provvedimento in tal senso. Gli abbonamenti, se non ci saranno novità, non verranno restituiti e a goderne saranno solo le società di trasporto, con un danno importante per l’utenza, danno che va ad aggravare una situazione economica già pesante.
Sarebbe, quindi, opportuno che le società di trasporto stesse provvedano alla restituzione, anche parziale, della quota dell’abbonamento relativa al periodo non goduto dagli utenti. Altrimenti, sarebbe comunque auspicabile un intervento del Governo Regionale che obblighi in tal senso.

Luca Craia