venerdì 24 aprile 2020

25 aprile: non solo Partigiani. Ricordiamo i Militari italiani, primi a liberare il Paese. E facciamo festa tutti.

Il 25 Aprile è la Festa della Liberazione. Liberazione dai nazifascisti. I nazifascisti sono quelli che hanno perso la guerra mondiale che loro stessi hanno provocato, quelli dei forni crematori e delle camere a gas, quelli dei treni pieni di Italiani che andavano a morire a Dachau o Auschwitz, quelli dell'olio di ricino, del "gentil manganello", quelli che hanno consegnato il Paese ai Tedesci che lo hanno trattato da invasori, uccidendo, trucidando, distruggendo. Quelli che hanno fatto la guerra civile dichiarando uno Stato usurpatore e illegale.
Se ancora dobbiamo mettere in discussione questo, siamo un Paese senza speranza. Se ancora dobbiamo andarci a trovare i partigiani cattivi, che ci sono stati e hanno fatto cose inumane ma che non possono essere confusi coi Partigiani che hanno contribuito a liberare l'Italia, siamo un Paese senza futuro.
Però dobbiamo smettere di pensare al 25 Aprile come a una festa di partito. Non è la festa della sinistra, è una festa NAZIONALE, di tutti, perché siamo stati liberati TUTTI. E a liberarci non sono stati solo i Partigiani, che vanno giustamente celebrati: sono stati prima di tutto i soldati italiani e il loro eroismo. Togliamo questo velo opaco di ipocrisia politica a una festa che è di tutto il Paese, senza confini ideologici e senza bandiere politiche se non il Tricolore.
Io domani faccio festa nell'auspicio che la mia libertà non venga mai più minacciata. Contro ogni fascismo, anche quelli moderni mascherati da progressismo, nell'auspicio che possiamo diventare finalmente un giorno una Nazione. Buon 25 aprile.
(Nella foto: i Martiri di Cefalonia)

Luca Craia