lunedì 9 marzo 2020

Rivolta dei carcerati: c’è già chi chiede l’indulto.


Una rivolta piuttosto incomprensibile, quella dei detenuti. Incomprensibile e strana, essendo scoppiata in contemporanea in diversi istituti di pena dislocati in altrettante aree del Paese, come se si aspettasse un segnale. Contemporaneamente parte il coro, a sinistra, di chi vorrebbe l’indulto per alleggerire le carceri, invero sovraffollate. Non voglio vedere disegni in tutto questo, ma rimane l’illogicità di chiedere la scarcerazione di individui potenzialmente pericolosi (se non lo fossero, sarebbero liberi) proprio in un momento in cui si fa fatica a mantenere l’ordine sociale per una situazione emergenziale mai vista prima. Credo che i detenuti, che sicuramente soffrono delle condizioni di detenzione non ottimali che vigono in Italia, in questo momento particolare possano restare dove stavano prima che scoppiasse l’epidemia. Il problema del sovraffollamento va senz’altro risolto ma non ora. In questo momento dobbiamo risolvere cose più gravi. E certamente la soluzione non può essere ancora una volta la scarcerazione di massa. In ogni caso, le rivolte vanno sedate in fretta e con forza. Lo Stato deve essere più rigido che mai.

Luca Craia