Una rivolta
piuttosto incomprensibile, quella dei detenuti. Incomprensibile e strana,
essendo scoppiata in contemporanea in diversi istituti di pena dislocati in
altrettante aree del Paese, come se si aspettasse un segnale.
Contemporaneamente parte il coro, a sinistra, di chi vorrebbe l’indulto per
alleggerire le carceri, invero sovraffollate. Non voglio vedere disegni in
tutto questo, ma rimane l’illogicità di chiedere la scarcerazione di individui
potenzialmente pericolosi (se non lo fossero, sarebbero liberi) proprio in un
momento in cui si fa fatica a mantenere l’ordine sociale per una situazione
emergenziale mai vista prima. Credo che i detenuti, che sicuramente soffrono delle
condizioni di detenzione non ottimali che vigono in Italia, in questo momento
particolare possano restare dove stavano prima che scoppiasse l’epidemia. Il
problema del sovraffollamento va senz’altro risolto ma non ora. In questo
momento dobbiamo risolvere cose più gravi. E certamente la soluzione non può
essere ancora una volta la scarcerazione di massa. In ogni caso, le rivolte
vanno sedate in fretta e con forza. Lo Stato deve essere più rigido che mai.
Luca
Craia