sabato 7 marzo 2020

L’Italia non è sicura come dicono i nostri politici. Siamo seri, che la serietà paga sempre.


L’epidemia di COVID19 è una catastrofe per l’economia italiana nella sua interezza, ma a farne le spese maggiormente è il comparto del turismo, voce importantissima nel nostro prodotto interno e in piena espansione. Purtroppo sappiamo bene, ed è logico che sia così, che le prenotazioni stanno saltando tutte e che si prevedono tempi davvero bui per chi opera nel settore. Ma è assolutamente sbagliato lanciare messaggi sbagliati, falsi e inverosimili come quello che vorrebbe l’Italia come luogo sicuro. In questo momento il nostro Paese non è per niente sicuro, e lo sappiamo bene, con tutte le contromisure che stiamo approntando per cercare di arginare la diffusione del contagio.
Affermare al cospetto del mondo che l’Italia è sicura è dannosissimo. Lo sanno tutti che non lo è, è una cosa evidente, e si fa fornisce all’utenza internazionale un’idea di scarsa serietà che, quella sì, può produrre un danno maggiore e permanente. Se si consolidasse l’immagine del turismo in Italia gestito da apparati poco seri, apparati, per esempio, che dicono cose false, la nostra credibilità, fondamentale per il mercato del turismo, ne avrebbe danni immensi. Immaginiamo come possano crederci, nel momento in cui torneremo a essere un luogo sicuro, i turisti del mondo, dopo che gli abbiamo raccontato la frottola che lo eravamo in piena epidemia. Ci vuole serietà e lungimiranza. Raccontare frottole non giova adesso e ci danneggia per il futuro.

Luca Craia