L’epidemia di
COVID19 è una catastrofe per l’economia italiana nella sua interezza, ma a
farne le spese maggiormente è il comparto del turismo, voce importantissima nel
nostro prodotto interno e in piena espansione. Purtroppo sappiamo bene, ed è
logico che sia così, che le prenotazioni stanno saltando tutte e che si
prevedono tempi davvero bui per chi opera nel settore. Ma è assolutamente
sbagliato lanciare messaggi sbagliati, falsi e inverosimili come quello che
vorrebbe l’Italia come luogo sicuro. In questo momento il nostro Paese non è
per niente sicuro, e lo sappiamo bene, con tutte le contromisure che stiamo
approntando per cercare di arginare la diffusione del contagio.
Affermare al
cospetto del mondo che l’Italia è sicura è dannosissimo. Lo sanno tutti che non
lo è, è una cosa evidente, e si fa fornisce all’utenza internazionale un’idea
di scarsa serietà che, quella sì, può produrre un danno maggiore e permanente.
Se si consolidasse l’immagine del turismo in Italia gestito da apparati poco
seri, apparati, per esempio, che dicono cose false, la nostra credibilità,
fondamentale per il mercato del turismo, ne avrebbe danni immensi. Immaginiamo
come possano crederci, nel momento in cui torneremo a essere un luogo sicuro, i
turisti del mondo, dopo che gli abbiamo raccontato la frottola che lo eravamo
in piena epidemia. Ci vuole serietà e lungimiranza. Raccontare frottole non
giova adesso e ci danneggia per il futuro.
Luca
Craia