lunedì 2 marzo 2020

Il decreto sul Coronavirus commissaria le Regioni e annulla i principi di autonomia e federalismo. Ma sta bene a tutti.


Sembrava una grande conquista, quel poco di federalismo comparso in Italia in tempi recenti e connotato prevalentemente da alcune autonomie a livello regionale. Per esempio, le Regioni, fino a sabato scorso, gestivano in autonomia la sanità, con risultati a volte eccellenti e  a volte pessimi. Sabato scorso è, di fatto, cambiato tutto e si è tornati indietro, ricentralizzando i poteri sulla materia. In sostanza, con il decreto del Presidente del Consiglio 1 marzo 2020, il premier Conte ha accentrato a sé la capacità decisionale sull’emergenza sanitaria in atto, esautorando di fatto le Regioni, togliendo loro l’autonomia e commissariandole a tutti gli effetti. La cosa bella è che nessun Governatore abbia detto a, hanno tutti incassato l’esautorazione con disciplina, anche quelli appartenenti a partiti che sono all’opposizione di questo Governo. Insomma, i provvedimenti antidemocratici, in Italia, tendenzialmente trovano tutti d’accordo.

Luca Craia