lunedì 23 marzo 2020

Il coronavirus, l’acquario, i pesci, il click day e il dio vendicatore che, se non c’è, ce lo inventiamo.


Guardavamo il nostro acquario, stasera, io e Alessandro, mio figlio. E lui mi fa: certo, babbo, che la vita di un pesce d’acquario deve essere d’un palloso che t’ammazzi. E io ho tirato fuori il filosofo che c’è in me. “Vedi, figlio, che la vita di un pesce dell’acquario, non è mica tanto diversa dalla nostra. Noi che facciamo? Ci alziamo, ci laviamo, andiamo a lavorare, torniamo a casa, ci diamo una pulita, mangiamo, guardiamo la televisione, tu che sei giovane esci con gli amici, poi andiamo a letto e domani si ricomincia. Fatte le dovute proporzioni di massa cerebrale, non cambia molto, anzi, stanno meglio loro, che alla fine manco devono preoccuparsi di mangiare”.
Poi, riflettendo su questa grande verità che mi è uscita un po’ così, quasi per sbaglio, mi è venuto in mente il Governo, che non si sa se, in questo momento in cui, da mangiare, non possiamo procurarcelo da soli, ce lo dà o no. E penso al click day, alla lotteria del vivi o muori, per 600 miserrimi Euro che un commerciante medio li perde in due o tre giorni di chiusura forzata. E loro che fanno? Fanno la lotteria, la roulette russa, chi è più veloce, chi ha più culo, sopravvive, almeno per un'altra settimana.
Io dico che ci deve essere un dio, e lo scrivo con la d minuscola perché il mio, di dio, è misericordioso e perdona, dicevo… ci deve essere un dio che fulmini chi solo ha pensato una cosa del genere. Ci deve essere un dio che incenerisca queste menti perverse, questi pensatori diabolici, questi schiavi di Mammona, questi sodomiti di poteri demoniaci che si stanno mettendo sotto i piedi l’umanità, il rispetto, l’appartenenza alla stessa specie umana. Perché non può un uomo, che due settimane fa mi parlava di solidarietà con i ristoranti cinesi rimasti senza clienti, concepire una cosa perversa, abietta, ignobile come il click day, a meno che non ci veda come tutti pesci in un acquario, ai quali puoi staccare la spina del filtro e non dare più il mangime senza avere tutti questi rimorsi. E se, magari, ci ripenseranno e il click day, vivaddio, non lo faranno più, sempre che lo hanno pensato, concepito.
Ci deve essere un dio che li bruci e, se proprio non c’è. come immagino, alla fine possiamo sempre pensarci da soli. Perché non siamo mica pesci, alla fine. No?


Luca Craia