Io, con tutta sincerità, non
sento questa grande necessità di una Proloco a Montegranaro. Però, nel
contempo, sono sicuro che, una Proloco forte e strutturata, possa essere di
aiuto alle associazioni che, comunque, ne hanno fatto a meno per anni. Sono
ancora un tifoso (che brutto termine, ma rende l'idea) della nuova Proloco
montegranarese, perché la vedo come un'opportunità per il paese. Ma mi
preoccupano l'approssimazione con cui ci si muove, la debolezza strutturale con
cui nasce, le evidenti interferenze politiche e la consueta permalosità con cui
si approccia alla comunicazione sociale. L'approssimazione è evidente dai tanti
errori compiuti in fase di costituzione, alcuni dei quali già hanno mosso
rimostranze che potrebbero sfociare in esposti ai Probiviri. Si ha notizia di
un non eletto che avrebbe contestato la legittimità delle votazioni per un
presunto vizio formale. Speriamo rientri tutto. Tra l'altro, il non eletto in
questione sarebbe un familiare di un un esponente politico di peso, il che si
aggiunge a una certa trabordanza dell'assessore alla cultura, lasciando
supporre un interesse della politica di cui di potrebbe/dovrebbe fare a meno.
Nella fattispecie, il Presidente mi ha spiegato che l'annuncio dell'iniziativa
culturale organizzata dalla Proloco prima ancora che il direttivo si insediasse
è stata una iniziativa dello stesso assessore, della quale si era giusto
accennato con lo stesso Presidente prima che diventasse tale. Per dire. La
debolezza si evince dall'elezione del Presidente, non unanime, con un vice che
ha preso un voto in meno. La permalosità la desume dal fatto che, al contrario
del primo, è circolato un comunicato stampa che a me non è stato inviato, forse
perché ho mosso delle critiche. Ci sono abituato. Ciononostante continuo a
tifare perché la Proloco ce la faccia.
Luca Craia