lunedì 17 febbraio 2020

Tifo per la Proloco, ma si parte male.


Io, con tutta sincerità, non sento questa grande necessità di una Proloco a Montegranaro. Però, nel contempo, sono sicuro che, una Proloco forte e strutturata, possa essere di aiuto alle associazioni che, comunque, ne hanno fatto a meno per anni. Sono ancora un tifoso (che brutto termine, ma rende l'idea) della nuova Proloco montegranarese, perché la vedo come un'opportunità per il paese. Ma mi preoccupano l'approssimazione con cui ci si muove, la debolezza strutturale con cui nasce, le evidenti interferenze politiche e la consueta permalosità con cui si approccia alla comunicazione sociale. L'approssimazione è evidente dai tanti errori compiuti in fase di costituzione, alcuni dei quali già hanno mosso rimostranze che potrebbero sfociare in esposti ai Probiviri. Si ha notizia di un non eletto che avrebbe contestato la legittimità delle votazioni per un presunto vizio formale. Speriamo rientri tutto. Tra l'altro, il non eletto in questione sarebbe un familiare di un un esponente politico di peso, il che si aggiunge a una certa trabordanza dell'assessore alla cultura, lasciando supporre un interesse della politica di cui di potrebbe/dovrebbe fare a meno. Nella fattispecie, il Presidente mi ha spiegato che l'annuncio dell'iniziativa culturale organizzata dalla Proloco prima ancora che il direttivo si insediasse è stata una iniziativa dello stesso assessore, della quale si era giusto accennato con lo stesso Presidente prima che diventasse tale. Per dire. La debolezza si evince dall'elezione del Presidente, non unanime, con un vice che ha preso un voto in meno. La permalosità la desume dal fatto che, al contrario del primo, è circolato un comunicato stampa che a me non è stato inviato, forse perché ho mosso delle critiche. Ci sono abituato. Ciononostante continuo a tifare perché la Proloco ce la faccia.
Luca Craia