giovedì 20 febbraio 2020

Pubblicità sessista rimossa a Ragusa. Stiamo esagerando.


Faceva pubblicità a uno scooter elettrico mostrando una bella ragazza molto poco vestita a bordo del ciclomotore e la scritta “vienimi dietro, sono elettrica”. Volgarotta, a dire il vero, ma niente che non si sia mai visto. Di donnine succinte ne abbiamo viste e ne vediamo tante, nelle pubblicità, in televisione, suoi giornali, nei manifesti. Ma anche omini muscolosi, dal petto depilato e i pettorali lucidi non mancano, dipende da chi sia il destinatario della reclame. A parte la volgarità, che potrebbe risultare fastidiosa, finora non si era mai scandalizzato nessuno più di tanto.
Ma oggi, nell’epoca più moralista della storia, e per moralista intendo falsa, bigotta, ipocrita, c’è un sindacato che si indigna, la UIL, che pure avrebbe problemi ben più gravi di cui occuparsi, anche in Sicilia, e un Sindaco, quello di Ragusa, che si arrabbiano talmente tanto per il manifesto che mostra il sederino sul sellino da scrivere all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e diffidare gli autori. Risultato: la pubblicità ha funzionato e non si parla d’altro, mentre la convinzione che viviamo nell’epoca della fuffa è sempre più forte.
Il sessismo è una cosa deprecabile, e siamo tutti d’accordo, ma gridare al sessismo a ogni sederino che si vede, specie dopo aver assistito, tanto per fare un esempio, alle performance di tal Achille Lauro a Sanremo, che ha mostrato l’a-sessismo nelle sue connotazioni più volgari, alla fine farà l’effetto del ben noto al lupo al lupo. Siamo seri, per favore.

Luca Craia