Faceva
pubblicità a uno scooter elettrico mostrando una bella ragazza molto poco
vestita a bordo del ciclomotore e la scritta “vienimi dietro, sono elettrica”.
Volgarotta, a dire il vero, ma niente che non si sia mai visto. Di donnine
succinte ne abbiamo viste e ne vediamo tante, nelle pubblicità, in televisione,
suoi giornali, nei manifesti. Ma anche omini muscolosi, dal petto depilato e i
pettorali lucidi non mancano, dipende da chi sia il destinatario della reclame.
A parte la volgarità, che potrebbe risultare fastidiosa, finora non si era mai
scandalizzato nessuno più di tanto.
Ma
oggi, nell’epoca più moralista della storia, e per moralista intendo falsa,
bigotta, ipocrita, c’è un sindacato che si indigna, la UIL, che pure avrebbe
problemi ben più gravi di cui occuparsi, anche in Sicilia, e un Sindaco, quello
di Ragusa, che si arrabbiano talmente tanto per il manifesto che mostra il
sederino sul sellino da scrivere all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e
diffidare gli autori. Risultato: la pubblicità ha funzionato e non si parla d’altro,
mentre la convinzione che viviamo nell’epoca della fuffa è sempre più forte.
Il sessismo
è una cosa deprecabile, e siamo tutti d’accordo, ma gridare al sessismo a ogni
sederino che si vede, specie dopo aver assistito, tanto per fare un esempio,
alle performance di tal Achille Lauro a Sanremo, che ha mostrato l’a-sessismo
nelle sue connotazioni più volgari, alla fine farà l’effetto del ben noto al
lupo al lupo. Siamo seri, per favore.
Luca Craia