lunedì 10 febbraio 2020

INTERPORTO MARCHE, STRETTE ANALOGIE CON LA VICENDA AERDORICA.


Oggi l’esposto in Procura della Corte dei Conti da parte del capogruppo della Lega, Sandro Zaffiri, per chiedere un’appendice di indagine anche sulla gestione del Centro intermodale di Jesi

Comunicato intgrale

Anche sulla gestione della Società CeMIM (Centro intermodale delle Marche) e Interporto Marche spa ci fu evidente responsabilità degli amministratori regionali per scarso o omesso controllo. Ad affermarlo, in una nota accompagnatoria alla memoria oggi depositata presso gli uffici della Procura della Repubblica della Corte dei Conti di Ancona, è il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Sandro Zaffiri.
La memoria integra la precedente del 9 luglio scorso, dalla quale, sostanzialmente prese avvio la recente inchiesta su Aerdorica che abbraccia un quarto di secolo di amministrazioni regionali, tutte le Giunte operanti in queste ultime cinque legislature.
Sia la prima segnalazione alla Procura della Repubblica  che quella odierna prendono spunto e contengono le risultanze del lavoro svolto dalle Commissioni di inchiesta regionali chiamate ad approfondire le vicende gestionali delle Società che gestirono l’interporto e lo scalo aeroportuale. Strette, secondo il capogruppo della Lega, le analogie tra le due vicende e le due storie gestionali, con chiare responsabilità riconducibili ad amministratori, dirigenti e organi di controllo della Regione.
Addirittura “scandalosa” Zaffiri definisce la gestione della Società Interporto Marche e l’altalena fallimentare del CeMIM con responsabilità delle Giunte regionali degne della “massima attenzione” da parte della Magistratura.



Sandro Zaffiri

Ancona, 10 febbraio 2020