Non
passa giorno che non leggiamo sui giornali notizie di cronaca nera aventi come
scenario la zona tra Lido Tre Archi e Porto Sant’Elpidio. Episodi sempre più
gravi, che danno l’idea di una situazione che sta degenerando. Tralasciando l’omicidio
di ieri, di cui ancora non sappiamo quasi nulla e che, quindi, non è riferibile
alla questione “Tre Archi”, è evidente che il problema sociale, fino a poco fa
circoscritto alla zona residenziale costruita alla foce del Tenna e diventata
nel tempo un ghetto per stranieri, si sta espandendo e sta attaccando la vicina
Porto Sant’Elpidio.
Tre
Archi è un problema, e lo è da un sacco di tempo. Solo che, recentemente, il
problema si sta allargando e bisogna capire perché. La sensazione è che sia
saltato qualche equilibrio. In ogni caso è chiaro che ci sia un rafforzamento
della criminalità che insiste in quell’area, forse dovuto alla crisi economica
che ha fatto emigrare dall’Italia i migranti “buoni”, quelli che sono venuti
per lavorare e che, in mancanza di lavoro, stanno andando altrove. La
criminalità è fluida e tende, come ogni liquido, a occupare gli spazi lasciati vuoti.
Ecco che Tre Archi deve aver aumentato recentemente la concentrazione di
delinquenti, innescando una situazione che rischia di andare fuori controllo.
Le
Forze dell’Ordine sono impegnatissime ad arginare il fenomeno, ma con le leggi
attuali non sembra ci si possa riuscire. Ricordiamo casi in cui la stessa
persona è stata fermata più volte in poco tempo perché ogni volta questi
criminali vengono rimessi in libertà. C’è qualcosa che non funziona nel sistema
che dovrebbe difendere la società civile e che, evidentemente, non lo fa. Sta
nascendo un nuovo Hotel House, e questo sarebbe dannosissimo per le ambizioni
turistiche del territorio fermano.
Luca Craia