Il caso dell’edificio
di via Garibaldi, a Montegranaro, disabitato da decenni e diventato un enorme
condominio per i piccioni, è noto. Da anni chiedo, inutilmente, che si
intervenga per sanificare l’area, diventata del tutto insalubre a causa dell’imponente
presenza di guano di piccione misto a carcasse di animali morti. Purtroppo, l’edificio
non risulta essere nella proprietà di nessuno e, quindi, non vi è un
responsabile da chiamare a intervenire. Lo scorso luglio ho inviato un esposto,
l’ennesimo, al Comune, ma stavolta, insieme al Comune, ho coinvolto la
Prefettura, la Procura e l’Area Vasta. E finalmente s’è mosso qualcosa.
Il Sindaco, il 24
gennaio scorso, ha emesso un’ordinanza per ricercare eventuali eredi dei
proprietari, ricerca che, ovviamente, è caduta nel vuoto ma che era
propedeutica a qualsiasi altra azione. Trascorso il termine di scadenza, ora è
stata finalmente emessa l’ordinanza che stabilisce l’intervento di
sanificazione dello stabile da parte del Comune di Montegranaro. È un altro
piccolissimo tassello che va a innestarsi nel complicatissimo puzzle del centro
storico di Montegranaro, piccolo ma importante, perché il problema che si andrà
a risolvere non è di poco conto, coinvolgendo non solo il decoro, ma anche e
soprattutto la salute dei cittadini residenti, me compreso.
È però triste
constatare che, come nel caso dell’impalcatura di via don Minzoni, se non si
muovono i cittadini, nella fattispecie il sottoscritto, non si ottiene nulla.
Non c’è alcun progetto per il centro storico, come del resto non ce ne sono per
l’intero paese, e questo da oltre cinque anni. E il fantomatico progetto di
Beverati è sparito nel nulla insieme ai 10.000 Euro che è costato. Ma forse,
visto come lo si voleva impostare, è meglio così.
Luca
Craia