lunedì 24 febbraio 2020

Carnevale montegranarese: scarsa partecipazione in un paese sempre più popolato da gente sola.


A me dispiace, e lo dico sinceramente, che al carnevale di Montegranaro ci fosse poca gente. Mi dispiace perché era la prima volta, dopo tanti anni, che si festeggiava il carnevale durante il periodo di carnevale e non in quaresima, ma soprattutto dispiace perché era un’occasione per fare comunità. Un carnevale in minore, piccolino, senza gli sfarzi degli anni dell’opulenza: l’idea m’era piaciuta, lo confesso, e vederla non riuscire mi rattrista. Certo, c’erano altri carnevali in giro, più grandi, più spettacolari e più antichi, ma non credo che tutti i Montegranaresi stessero, per dire, a Fermo. Poi c’era la paura del coronavirus, e anche quella sicuramente ha influito, ma da altre parti la gente circolava, solo Montegranaro era deserta, come ogni domenica.
Già, perché Montegranaro, la domenica, è deserta. E forse è soprattutto per questo che al nostro carnevalino c’erano solo una manciata di bambini con relativi genitori. La gente non frequenta più il paese, e le iniziative non funzionano più. Le stesse idee messe in campo per il Natale hanno visto una partecipazione scarsa, salvata solo dalla presenza delle scuole che hanno rinfoltito il pubblico. I Montegranaresi non sono più abituati a vivere il loro paese, anche perché il loro paese, per la maggior parte del tempo, non offre quasi niente.
Ma forse dipende anche dal clima avvelenato che si respira ormai da qualche anno, dalle tante, troppe divisioni, dalla politica incattivita, minacciosa, a volte intimidatoria. È una tristezza vedere Montegranaro svuotata, manco ci fosse la quarantena pure qui. È un paese popolato di gente sola, che non appartiene a una comunità perché la comunità sta scomparendo. E tutto questo innesca spirali negative, che portano sempre nella direzione del degrado. È ora che ci riprendiamo il nostro paese, prima che sia troppo tardi.

Luca Craia