sabato 15 febbraio 2020

35 avvisi di garanzia per gli appalti SAE. Procedure anticorruzione che funzionano solo per rallentare.


Massima attenzione per evitare corruzione ed episodi di infiltrazione mafiosa nella ricostruzione. È anche questo uno dei motivi per cui la normativa è tanto farraginosa e contraddittoria da rallentare insanabilmente ogni iter e ogni pratica. Ma non pare che abbia funzionato: il sostituto procuratore di Ancona, Irene Bilotta ha inviato 35 avvisi di garanzia, tra persone e aziende, compreso il Consorzio Arcale. Sono indagati dirigenti e funzionari regionali, esponenti dell'Erap, imprenditori e imprese, tutti accusati di abuso d'ufficio, truffa e falso i reati. Per quanta attenzione si possa porre, in Italia si trova sempre il modo di aggirare le norme. A questo punto bisogna prendere atto del fallimento di ogni tentativo di arginare corruzione e criminalità. Le norme sono servite solo a bloccare la ricostruzione. Ma forse era proprio quello che si voleva ottenere.

Luca Craia