Io, 20.000 turisti
a Montegranaro, non li ho visti. Eppure sono l’unico che lavora, anche se per
pura passione, per portare gente a Montegranaro da oltre 10 anni. Certo, dopo
di me sono venuti altri, che hanno cominciato e si sono stancati presto, perché
la cosa richiede impegno, fatica e sacrifici, ed è più facile provare altre
carriere, se si cerca visibilità. Ma nemmeno in 10 anni di sangue sputato, non
solo per far venire i turisti, ma anche per far capire ai Montegranaresi che col
turismo si può fare economia, sono riuscito a vedere tutta questa gente.
Per questo mi
chiedo dove li abbia visti il Sindaco di Montegranaro, che mai se ne è
preoccupata, e dove li abbia visti il Presidente del Consiglio Comunale, che di
turismo ha cominciato a sentirne parlare solo dopo la nomina al direttivo di
Marca Fermana. Forse i numeri vanno analizzati meglio, va capito quali sono i
turisti e quali sono quelli che transitano nelle nostre strutture per altri
motivi, per esempio il lavoro. Perché, vedete, se non capiamo bene come
funziona la cosa, diventa piuttosto complicato impegnarsi per implementarla.
E ci stiamo
impegnando per implementarla. È vero che c’è una sinergia tra Amministrazione
Comunale e associazioni per creare turismo serio, ma non è sparando cifre a
caso che andiamo da qualche parte. Occorre invece stare bene coi piedi per
terra e, soprattutto, fare le cose per bene, senza fretta. Senza nemmeno la
fretta di attaccarsi medaglie preventive. Capisco l’ansia, io le mie medaglie
ce le ho già, ma ci ho messo anni per attaccarmele; però, se vogliamo avere dei
risultati, dobbiamo lavorare in sinergia, avendo ben chiaro da dove partiamo e
dove vogliamo andare. E non partiamo certo da 20.000 turisti l’anno, manco nei
songi più rosei. Lavoriamo insieme, con spirito di sacrificio, per il bene
comune e senza fughe in avanti né voli pindarici. Altrimenti possiamo fermarci
qui.
Luca
Craia