È facile fare il
tifo quando la squadra è vincente, quando vengono o risultati, quando esci dal
palas soddisfatto per una bella vittoria. Meno facile è essere tifosi quando le
cose non vanno bene, quando i risultanti non vengono nonostante gli sforzi, quando,
alla fine della partita, vai a casa con l’amaro in bocca perché, nonostante il
bel gioco, il risultato non c’è. Non è facile essere tifosi quando la
classifica piange.
Ma essere tifosi
della Sutor non è essere tifosi di una normale squadra di basket. Essere tifosi
della Sutor è essere parte di un paese, di una comunità, di una storia che va
avanti attraversando due secoli, una storia antica fatta di sacrifici, soddisfazioni,
sofferenze. Vedo in questa nuova Sutor una sorta di rinascita di Montegranaro,
una rinascita che, purtroppo, è difficile, complicata, a tratti dolorosa. Ma la
gente di Montegranaro è gente che sa soffrire, che sa sperare, che sa riuscire
a raggiungere l’obiettivo. E, quando questo sembra allontanarsi, non si
scoraggia e si impegna di più.
Ecco, questo è il
momento non di essere normali tifosi, ma di essere parte di una storia. Perché ora
si soffre, ora bisogna ingoiare bocconi amari, ora non ci sono le soddisfazioni
che si vorrebbero. Ma alla Sutor si appartiene, non si tifa soltanto.
Montegranaro deve stare vicino e sostenere la sua squadra, perché la storia è
fatta di momenti belli e momenti brutti. E anche in questo momento, quella
storia, la stiamo scrivendo.
Luca
Craia