lunedì 13 gennaio 2020

La demonizzazione del debito pubblico. Se non hai un progetto, non fai debito. Se ce l’hai, sì.


Ci voleva il film di Amelio per rinfocolare lo spirito forcaiolo degli Italiani, opportunamente alimentato da una certa stampa di regime. Se Hammamet parla dell’uomo e non del politico, oltretutto senza neanche mai nominarlo, a rinverdire vecchie polemiche ci vuole niente, specie in chi, per combattere l’odio, costituisce apposite commissioni ma accende il suo personale, di odio, col telecomando.
Craxi non era un santo, tutt’altro. Craxi ha rubato ed è stato dimostrato. Craxi ha governato l’Italia, non da solo, portandola a grande prosperità, e questo lo dice la storia. Dopo di Craxi c’è stato il buio. Non si è più rubato? Non direi, anzi. Se prima si rubava per finanziare un sistema politico, oggi si ruba per le saccocce proprie. Non mi pare si sia migliorati. In compenso il benessere se ne è andato. Certo, ci sono state situazioni contingenti che ci hanno portato alla situazione tragica attuale, ma non si può fare a meno di confrontare il periodo prima di Tangentopoli con quello successivo. E qualcosa, la qualità della politica e dei suoi uomini, secondo me c’entra.
Vorrei soffermarmi su quello che è l’argomento principe in mano ai nuovi accusatori da social network: con Craxi il debito pubblico sarebbe raddoppiato. A parte che Craxi, come già detto, non governava da solo ma in alleanza con altri quattro partiti, dei quali ancora vediamo tranquillamente in giro esponenti più o meno noti, che non si sono fatti un giorno di galera e che non sono morti in esilio, per quanto volontario, c’è un punto focale che ci sfugge, ed è il progetto politico.
Craxi aveva un progetto politico. Craxi aveva una visione dell’Italia, del futuro, di cosa si deve fare per raggiungere determinati obiettivi. Chi ci governa oggi, con ogni evidenza, non ha alcun progetto, non ha alcuna visione, governa a vista, sperando non arrivi una tempesta che ci affondi del tutto. Ora, se uno ha un progetto, cerca di realizzarlo. Per realizzarlo si finanzia, anche facendo debito. Il debito pubblico serve per finanziare progetti. Se hai un progetto, aumentare il debito pubblico non è consentito, è obbligatorio. Se il progetto non ce l’hai, no. Ben venga il debito pubblico se serve ad arricchire il Paese, se serve per costruire infrastrutture, per istituire servizi. Oggi abbiamo un debito pubblico stabile, infrastrutture fatiscenti e, a volte, pericolose, e servizi ai cittadini vergognosi. E non è che oggi non rubino.

Luca Craia