Ci voleva il film
di Amelio per rinfocolare lo spirito forcaiolo degli Italiani, opportunamente
alimentato da una certa stampa di regime. Se Hammamet parla dell’uomo e non del
politico, oltretutto senza neanche mai nominarlo, a rinverdire vecchie
polemiche ci vuole niente, specie in chi, per combattere l’odio, costituisce
apposite commissioni ma accende il suo personale, di odio, col telecomando.
Craxi non era un
santo, tutt’altro. Craxi ha rubato ed è stato dimostrato. Craxi ha governato l’Italia,
non da solo, portandola a grande prosperità, e questo lo dice la storia. Dopo
di Craxi c’è stato il buio. Non si è più rubato? Non direi, anzi. Se prima si
rubava per finanziare un sistema politico, oggi si ruba per le saccocce proprie.
Non mi pare si sia migliorati. In compenso il benessere se ne è andato. Certo,
ci sono state situazioni contingenti che ci hanno portato alla situazione
tragica attuale, ma non si può fare a meno di confrontare il periodo prima di
Tangentopoli con quello successivo. E qualcosa, la qualità della politica e dei
suoi uomini, secondo me c’entra.
Vorrei soffermarmi
su quello che è l’argomento principe in mano ai nuovi accusatori da social
network: con Craxi il debito pubblico sarebbe raddoppiato. A parte che Craxi,
come già detto, non governava da solo ma in alleanza con altri quattro partiti,
dei quali ancora vediamo tranquillamente in giro esponenti più o meno noti, che
non si sono fatti un giorno di galera e che non sono morti in esilio, per
quanto volontario, c’è un punto focale che ci sfugge, ed è il progetto
politico.
Craxi aveva un
progetto politico. Craxi aveva una visione dell’Italia, del futuro, di cosa si
deve fare per raggiungere determinati obiettivi. Chi ci governa oggi, con ogni evidenza,
non ha alcun progetto, non ha alcuna visione, governa a vista, sperando non
arrivi una tempesta che ci affondi del tutto. Ora, se uno ha un progetto, cerca
di realizzarlo. Per realizzarlo si finanzia, anche facendo debito. Il debito
pubblico serve per finanziare progetti. Se hai un progetto, aumentare il debito
pubblico non è consentito, è obbligatorio. Se il progetto non ce l’hai, no. Ben
venga il debito pubblico se serve ad arricchire il Paese, se serve per
costruire infrastrutture, per istituire servizi. Oggi abbiamo un debito
pubblico stabile, infrastrutture fatiscenti e, a volte, pericolose, e servizi
ai cittadini vergognosi. E non è che oggi non rubino.
Luca
Craia