martedì 14 gennaio 2020

Il mini centro commerciale di Montegranaro è un centro commerciale. Basso non è preciso. Il pericolo è reale.




In base alla Legge Regionale 1 agosto 2003, una superficie di 8700 mq viene definita “centro commerciale intermedio”. Una “media struttura di vendita”, invece, arriva a un massimo di 2500 mq. Quindi l’assessore Roberto Basso non è preciso, nel suo intervento su Il Resto del Carlino di oggi, nel definire quello che dovrebbe sorgere vicino alla circonvallazione di Montegranaro una “media superficie di vendita”. 


Ma, a parte le definizioni, che lasciano il tempo che trovano, rimane il fatto che, giovedì prossimo, il Consiglio Comunale approverà il progetto per la realizzazione di una cosa, che possiamo chiamare come ci pare, anche Piripicchio, che ospiterà un supermercato e diversi esercizi commerciali. Essendo questa cosa servita da un’apposita viabilità e da parcheggi dedicati, ed essendo nota la propensione degli Italiani a fare compere in complessi commerciali piuttosto che nei negozi tradizionali, è abbastanza logico aspettarsi che la cosa potenzialmente andrà ad arrecare danno ai negozi esistenti. Un assessore al commercio che tiene al proprio ruolo e fa gli interessi dei commercianti, non può sottovalutare questo rischio.

C’è anche una contraddizione, in tutto questo, e sta nella storia recente. Quando le precedenti amministrazioni (Basso e Gismondi), diedero il via alla realizzazione di una superficie commerciale simile nell’area dell’ex asilo, fu proprio il Pd a muovere una battaglia per evitarlo, battaglia che, per inciso, condivisi. Oggi, invece, con una situazione in tutto simile, l’atteggiamento è diametralmente opposto.

Io sono molto preoccupato per questo progetto, perché andrà a intervenire su una realtà economica in grave crisi, oltretutto con una previsione demografica piuttosto fosca. Si andrà a realizzare una struttura di servizio per una realtà cittadina che non ne abbisogna e che presto non avrà bisogno neanche di parte dell’esistente. Tutto questo non ha senso alcuno, anzi, è inspiegabile come investimento in sé. La mia speranza è che l’investitore se ne renda conto e abbandoni il progetto, visto che, sperare in chi amministra il paese, è cosa inutile.



Luca Craia