In base alla Legge Regionale 1 agosto 2003, una superficie
di 8700 mq viene definita “centro commerciale intermedio”. Una “media struttura
di vendita”, invece, arriva a un massimo di 2500 mq. Quindi l’assessore Roberto
Basso non è preciso, nel suo intervento su Il Resto del Carlino di oggi, nel definire quello che dovrebbe sorgere vicino alla circonvallazione
di Montegranaro una “media superficie di vendita”.
Ma, a
parte le definizioni, che lasciano il tempo che trovano, rimane il fatto che,
giovedì prossimo, il Consiglio Comunale approverà il progetto per la
realizzazione di una cosa, che possiamo chiamare come ci pare, anche Piripicchio,
che ospiterà un supermercato e diversi esercizi commerciali. Essendo questa
cosa servita da un’apposita viabilità e da parcheggi dedicati, ed essendo nota
la propensione degli Italiani a fare compere in complessi commerciali piuttosto
che nei negozi tradizionali, è abbastanza logico aspettarsi che la cosa
potenzialmente andrà ad arrecare danno ai negozi esistenti. Un assessore al
commercio che tiene al proprio ruolo e fa gli interessi dei commercianti, non
può sottovalutare questo rischio.
C’è
anche una contraddizione, in tutto questo, e sta nella storia recente. Quando le
precedenti amministrazioni (Basso e Gismondi), diedero il via alla
realizzazione di una superficie commerciale simile nell’area dell’ex asilo, fu
proprio il Pd a muovere una battaglia per evitarlo, battaglia che, per inciso,
condivisi. Oggi, invece, con una situazione in tutto simile, l’atteggiamento è
diametralmente opposto.
Io sono
molto preoccupato per questo progetto, perché andrà a intervenire su una realtà
economica in grave crisi, oltretutto con una previsione demografica piuttosto
fosca. Si andrà a realizzare una struttura di servizio per una realtà cittadina
che non ne abbisogna e che presto non avrà bisogno neanche di parte dell’esistente.
Tutto questo non ha senso alcuno, anzi, è inspiegabile come investimento in sé.
La mia speranza è che l’investitore se ne renda conto e abbandoni il progetto,
visto che, sperare in chi amministra il paese, è cosa inutile.
Luca Craia