sabato 11 gennaio 2020

FdI contro la rappresentatività democratica. Favorevoli alla riduzione dei parlamentari.


«Fratelli d’Italia è l’unico gruppo in Senato a non aver firmato per chiedere la celebrazione del referendum confermativo sul taglio del numero dei parlamentari. Una scelta coerente con i nostri voti in Parlamento, sempre a favore della diminuzione dei parlamentari. Una posizione che confermeremo quando si dovesse celebrare il referendum, chiedendo agli italiani di votare sì al taglio». Questo è quanto dichiara Giorgia Meloni sul sito ufficiale di Fratelli d’Italia. Una dichiarazione, e un comportamento politico, che mi ha lasciato di stucco in quanto è l’ennesima delusione che va ad accumularsi nei confronti di un partito che mi dava un po’ di fiducia ma che se la sta perdendo tutta, e con gli interessi.
La modifica costituzionale che riduce il numero dei parlamentari, oltre a essere l’ennesima idea stupida del Movimento 5 Stelle, in quanto non risolve alcunché in termini di costi della politica e di sprechi, costituisce un grave danno alla rappresentatività democratica del Popolo Italiano. E il nodo è proprio questo: la Meloni conferma, con questa posizione, quello che in molti temono: la rappresentatività democratica non è una cosa che la riguarda, o forse è una cosa che teme. Certo, è in buona compagnia, visto che questo colpo di genio è ampiamente condiviso da destra a sinistra. Ciò non toglie che la cosa sia preoccupante.
È preoccupante unitamente al fatto che Fratelli d’Italia, per crescere come sta crescendo, sta imbarcando di tutto, prestando poca attenzione, evidentemente, a chi lascia entrare nel partito: da uomini politici corrotti (ogni tanto ne salta fuori uno tanto da far concorrenza al PD), a quelli legati alle mafie, a esponenti di movimenti fascio-nazisti che hanno sentito odore di poltrona. Ribadisco che non temo un ritorno del fascismo come lo conoscevamo, piuttosto temo il nuovo fascismo del pensiero unico, però tutto questo è quanto meno deludente. Peccato.

Luca Craia