«Fratelli d’Italia è l’unico gruppo in Senato a non
aver firmato per chiedere la celebrazione del referendum confermativo sul
taglio del numero dei parlamentari. Una scelta coerente con i nostri voti in
Parlamento, sempre a favore della diminuzione dei parlamentari. Una posizione
che confermeremo quando si dovesse celebrare il referendum, chiedendo agli
italiani di votare sì al taglio». Questo è quanto dichiara Giorgia Meloni sul
sito ufficiale di Fratelli d’Italia. Una dichiarazione, e un comportamento
politico, che mi ha lasciato di stucco in quanto è l’ennesima delusione che va ad
accumularsi nei confronti di un partito che mi dava un po’ di fiducia ma che se
la sta perdendo tutta, e con gli interessi.
La modifica costituzionale che riduce il numero dei
parlamentari, oltre a essere l’ennesima idea stupida del Movimento 5 Stelle, in
quanto non risolve alcunché in termini di costi della politica e di sprechi, costituisce
un grave danno alla rappresentatività democratica del Popolo Italiano. E il
nodo è proprio questo: la Meloni conferma, con questa posizione, quello che in
molti temono: la rappresentatività democratica non è una cosa che la riguarda,
o forse è una cosa che teme. Certo, è in buona compagnia, visto che questo colpo
di genio è ampiamente condiviso da destra a sinistra. Ciò non toglie che la
cosa sia preoccupante.
È preoccupante unitamente al fatto che Fratelli d’Italia,
per crescere come sta crescendo, sta imbarcando di tutto, prestando poca
attenzione, evidentemente, a chi lascia entrare nel partito: da uomini politici
corrotti (ogni tanto ne salta fuori uno tanto da far concorrenza al PD), a
quelli legati alle mafie, a esponenti di movimenti fascio-nazisti che hanno
sentito odore di poltrona. Ribadisco che non temo un ritorno del fascismo come
lo conoscevamo, piuttosto temo il nuovo fascismo del pensiero unico, però tutto
questo è quanto meno deludente. Peccato.
Luca Craia