mercoledì 29 gennaio 2020

Elezioni in Emilia Romagna: dove vanno e da dove vengono i voti.


Si è raffreddato il clima post elettorale e si comincia a ragionare sui numeri scaturiti dalle urne domenica scorsa. Non sul risultato politico in sé ma sui flussi dei voti, che poi sono anch’essi importanti per un’analisi politica più approfondita. Vediamo cosa dicono i numeri pubblicati da Swg: il 39.2% delle fasce sociali più deboli economicamente ha scelto la Lega, così come il 35.3% dei residenti nei piccoli centri. Al contrario, le classi medio alte hanno scelto il PD per il 35,8%, come il 36,3% dei residenti nei capoluoghi. Insomma, uno spaccato preciso della società che ci mostra lo spostamento dell’elettorato in maniera inversa alle posizioni storiche, con le classi basse che si spostano da sinistra a destra mentre il voto di sinistra diventa sempre più forte nelle classi più ricche. Anche la dislocazione geografica del voto ci mostra una predilezione per il PD da parte di chi vive in città e gode di maggiori servizi mentre nei piccoli centri, dove spesso i servizi sono minori o di un livello più basso, le urne premiano la Lega.
Il 36,3% dei giovani ha votato PD mentre il 26,1% ha votato Salvini. Il giovane, normalmente più idealista delle fasce più mature, ancora crede nella sinistra. È però interessante il voto giovanile verso Fratelli d’Italia che si attesta al 6,8%. Infine, l’effetto Sardine avrebbe agito sull’astensione, recuperando circa il 3% dei non votanti che si sarebbero, naturalmente, orientati verso la sinistra.
I numeri sono numeri ma consentono analisi più precise e anche lo studio di strategie per modificare o invertire questi flussi. È evidente che la sinistra, da espressione delle classi deboli, è diventata la forza politica delle élite e delle classi più abbienti mentre la destra, sempre meno liberale e sempre più sociale, fa più presa sulle classi orfane della sinistra storica. Quello che è chiarissimo è che la sinistra vera non c’è più, mentre il liberismo è interpretato dalla nuova sedicente sinistra.  

Luca Craia