Per Sandro Zaffiri, capogruppo della Lega in Consiglio
regionale, l’ex Rettore non rappresenterebbe il miglior esempio di
amministrazione. “Ha lasciato una Università in forte difficoltà. La Regione
necessita di ben altre competenze”.
Comunicato integrale
“Se l’ex Rettore della Politecnica, Sauro
Longhi, immagina di poter amministrare una Regione come ha fatto con
l’Università mi auguro che abbandoni quanto prima le proprie ambizioni di
Governatore”. Lo dice senza timore di smentita il capogruppo della Lega in
Consiglio regionale, Sandro Zaffiri.
“Ritengo che il nome di Longhi, che si è
materializzato in questi giorni, rappresenti più un’operazione che l’area del
centrosinistra stia attuando per sparigliare le carte in uno scenario già
abbastanza confuso di suo – afferma Zaffiri – Intanto, perché non è credibile
che il Pd ammetta così platealmente i suoi fallimenti alla guida di questa
Regione da accettare una candidatura eteroimposta. Ancor più evidentemente
perché candidando l’ex Rettore il centrosinistra andrebbe incontro ad
un’ulteriore ammissione di debolezza. Sì perché Longhi ha lasciato una
Università in grande difficoltà, con corsi di laurea che non hanno intercettato
nemmeno l’utenza locale e facendo registrare un generale forte calo di
iscrizioni. La Politecnica a guida Longhi è riuscita nella non facile impresa
di farsi superare in qualità da altri Atenei, quale ad esempio quello di
Camerino. Significativo, poi, il fatto che l’ultima fase del suo mandato,
Longhi l’abbia spesa in attività di pura immagine e di scarso contenuto (come
le Lauree in Piazza) utile esclusivamente
a preparare il terreno per il suo approdo in politica. Infine, ma non di poco
conto, la questione irrisolta del nuovo rettorato che la dice altrettanto lunga
sulla sua gestione approssimativa e di facciata. Insomma, se queste sono le
premesse, il primo a rischiare su un’eventuale candidatura di Longhi è proprio
il centrosinistra.
Sandro Zaffiri
Ancona, 10 gennaio 2020