venerdì 31 gennaio 2020

AREA CRISI: 199 DOMANDE ESCLUSE SU 346. LA REGIONE FRENA LO SVILUPPO.

Zaffiri: “C’era bisogno di maggior apertura. Erano imprese che promettevano investimenti ed occupazione in aree di crisi. Peggior risposta che ci si potesse immaginare”

Comunicato integrale

A seguito di una mia interrogazione sullo stato di attuazione dei fondi POR FESR  2014/2020 ed in particolare sulla Misura di Sostegno alle start up, allo sviluppo e alla continuità di impresa nelle aree colpite da crisi diffusa delle attività, la Giunta  regionale ha fatto sapere che su un totale di 346 domande presentate, ben 199 sono state escluse. Nell’ambito delle sole start up, sono invece 101 su 145 quelle respinte.
Eppure il bando si proponeva di sostenere investimenti ed occupazione in aree di crisi. Una risposta che, pertanto, può ritenersi “la peggiore che ci si potesse immaginare”.
“Aziende che al cospetto di una crisi dilagante e di una classe politica incapace di dare risposte non mollano la presa, ma anzi promettono di investire ed assumere – rileva Zaffiri – avrebbero bisogno di una maggior apertura e non vedersi bocciata la loro domanda per una manciata di punti. Voglio precisare che se da un lato è assolutamente legittimo rispettare graduatorie e punteggi, dall’altro, se vengono respinte quasi 200 domande su 346, evidentemente c’è qualcosa di troppo restrittivo nei bandi. Ed è proprio da questa considerazione che risulta evidente la scarsa attenzione della Regione alla situazione difficile che attraversano le aziende marchigiane. Una mala-gestione non soltanto per ciò che concerne le risorse economiche, ma anche di quelle professionali se si pensa che nei quattro anni di gestione del bando, ben cinque sono stati i funzionari che si sono avvicendati nella gestione dello stesso. Resta da sperare – conclude Zaffiri – che almeno le domande accettate vengano effettivamente finanziate, visto che, tra quelle approvate, ne risultano numerose nemmeno rendicontate”.
Sandro Zaffiri

Ancona, 31 gennaio 2020