martedì 28 gennaio 2020

A14: la De Micheli nelle Marche spera ma non dà certezze. E se non lo sa il ministro.


Arriva la De Micheli nelle Marche. Anzi, torna, visto che, come commissario straordinario per il terremoto, le Marche le ha girate abbastanza, tagliando nastri e raccontando qualche favola. Ora torna in veste di Ministro alle Infrastrutture e se ne va ad Ascoli per un convegno organizzato dall’ANCI, proprio sul tema di infrastrutture e viabilità legata al sisma. Non abbiamo notizia di qualcuno che le abbia fatto domande sul terremoto, tanto sarebbero inutili, gliele abbiamo già fatte tutte e le risposte non credo siano cambiate. Però qualcuno le ha chiesto dell’A14, di che morte dobbiamo morire. E la De Micheli, ministro competente, ha detto che spera bene. Spera, ma non sa niente di certo. E lei è il ministro, figurati gli altri.
“Spero che ci possano essere delle novità positive nei prossimi giorni" ha detto a proposito del viadotto Cerrano, nodo cruciale di tutta la questione barriere sequestrate. Ma la faccenda è in mano ad Autostrade spa, che sta trattando con il tribunale. Il Ministero, dal canto suo, "da subito si è attivato per un lavoro approfondito” ha detto la Ministra “così da trovare soluzioni compatibili con la qualità della viabilità sostenibile" che, tradotto in italiano corrente dal politichese antico, significa che non ha fatto altro che mandare qualche lettera qua e là, senza forzare troppo la mano. Del resto, non ci sono state nemmeno tutte queste grandi sollecitazioni da parte delle autorità locali, fatta eccezione di qualche Sindaco che ha sbattuto contro il consueto muro gonfiabile. La Regione ha latitato, come del resto latita sempre sulle questioni importanti, specie quelle che riguardano le Marche del sud. In ogni caso possiamo stare tranquillamente in fila perché “tutte le soluzioni” secondo la De Micheli “non prevedono tempi immediati".

Luca Craia

(foto ANSA)