martedì 17 dicembre 2019

MEDICI DELLE COOPERATIVE NEGLI OSPEDALI PUBBLICI DELLE MARCHE – ELENA LEONARDI (Fratelli d'Italia): C’E’ VOLUTA UN’INTERROGAZIONE REGIONALE PER AVERE PIU’ TRASPARENZA

“UN MILIONE DI EURO PER AFFIDAMENTO ESTERNO A COOPERATIVE MENTRE I CONCORSI SONO IN PAUROSO RITARDO“

 Comunicato integrale

Nella seduta odierna del Consiglio Regionale è stata discussa l’interrogazione del capogruppo di Fratelli d’Italia Elena Leonardi sulla situazione dei medici delle cooperative in servizio presso gli ospedali pubblici delle Marche, un atto che evidenzia l’assenza di trasparenza da parte dell’assessorato regionale alla Sanità.
Infatti  se non fosse stato per la sottoscritta – esordisce Leonardi – ad oggi non avremmo ancora saputo quanto spende la Regione Marche per esternalizzare vari servizi medici: la cifra è elevata, quasi un milione di euro per sopperire a turni in vari pronto soccorso o guardie mediche.
Nell’interrogazione Leonardi chiedeva quante e quali strutture sono interessate dagli appalti a cooperative o a ditte private e quali reparti sono maggiormente interessati. La risposta di Ceriscioli è stata eloquente: oltre all’Area Vasta 4, per la quale ho promosso l’interrogazione scaturita dall’esame dello specifico caso dell’Ospedale Murri di Fermo, sono interessate dalla questione anche l’area Vasta 1 e l’Azienda Marche Nord.
Vari turni al mese interessano cooperative con medici pediatri o con medici di pronto soccorso, senza una netta distinzione tra questi ultimi e quelli del Servizio Sanitario Regionale, nè risulta pertanto evidente la modalità di scelta da parte delle cooperative di questo  personale che poi va ad operare nelle strutture sanitarie pubbliche, mentre Ceriscioli si giustifica col fatto che questa situazione “ha carattere temporaneo”.
E’ un altro segnale pesante della scarsa programmazione in Sanità di questa Giunta Regionale a maggioranza Pd – evidenzia Leonardi – aggravate dall’ammissione che, nonostante siano esaurite le graduatorie di personale medico a tempo indeterminato e determinato, le nuove procedure concorsuali  siano ancora in alto mare. Una situazione pesante che si troverà in eredità chi dovrà gestire la sanità nella prossima legislatura.
Un ricorso sistematico a procedure di urgenza – conclude Leonardi – evidenzia una situazione sanitaria pubblica che purtroppo fa acqua da tutte le parti e l’assenza di un Piano Sanitario che sarebbe stato necessario ad inizio legislatura e non a pochi mesi dal voto per avallare le drastiche scelte operate sino ad ora, sono la cartina tornasole di come i marchigiani siano stati considerati da questa maggioranza di centro-sinistra.