Sono passati sei
mesi da quando Mario Iadonato, il brigadiere capo di Montegranaro, fu
accoltellato alla schiena da un Marocchino. Sei mesi di indagini che hanno
portato a formulare un capo di imputazione pesante: tentato omicidio
premeditato, oltre ad altri reati accessori che, comunque, rimangono anch’essi
gravissimi. Si andrà a processo, finalmente, il 26 febbraio prossimo e ci si
aspetta, anzi, ci si augura una condanna esemplare.
Personalmente, essendo
Mario un amico, me la auguro per il male che gli ha fatto, un male fisico che
lo ha portato a mesi di grandi sofferenze, tra l’altro ancora non del tutto
risolte, e lo ha privato del suo lavoro proprio a pochi mesi dalla meritata
pensione. La coltellata che questo delinquente ha inferto al Carabiniere di
Montegranaro, pur non avendo leso organi vitali in maniera grave, ha pur sempre
ferito un polmone e ha causato conseguenze immediate molto pesanti. Ma,
soprattutto, poteva uccidere, c’è mancato davvero poco.
E quindi mi auguro
una condanna esemplare anche da cittadino, perché non è ammissibile che un ospite
del nostro Paese si possa permettere di aggredire, con l’intento di uccidere,
un tutore dell’ordine. Non è ammissibile che un ospite del nostro Paese crei
disordini e pericoli per la collettività. Non è ammissibile che un ospite del
nostro Paese delinqua e la faccia franca.
Mi auguro una
condanna da cittadino di Montegranaro, perché persone come questa hanno
distrutto la pace e la tranquillità di una cittadina dove si è sempre vissuto
in pace anche con gli stranieri, una cittadina accogliente e generosa che ora,
a causa di delinquenti come questo, ha paura. Me lo auguro anche perché ha
privato Montegranaro del sostegno di uno dei migliori tutori dell’ordine, un
uomo che ha sempre speso tutto se stesso per il suo lavoro e per rendere sicura
la vita dei Montegranaresi.
E me lo auguro,
infine, per gli stranieri stessi, anche loro vittime di gente come questa. Per
gli stranieri onesti, che vivono tra noi cercando di integrarsi e di far parte
della nostra società, i cui sforzi vengono vanificati dalle gesta di questi
individui. Me lo auguro per loro e per gli altri delinquenti stranieri, che
sappiamo esserci e che spesso conosciamo, perché capiscano che non è vero che
in Italia possano fare quello che vogliono, perché finalmente passi il
messaggio che in Italia, chi non si comporta bene, paga.
Luca
Craia