giovedì 12 dicembre 2019

Iadonato: si va a processo. Il Marocchino aggressore imputato di tentato omicidio premeditato.


Sono passati sei mesi da quando Mario Iadonato, il brigadiere capo di Montegranaro, fu accoltellato alla schiena da un Marocchino. Sei mesi di indagini che hanno portato a formulare un capo di imputazione pesante: tentato omicidio premeditato, oltre ad altri reati accessori che, comunque, rimangono anch’essi gravissimi. Si andrà a processo, finalmente, il 26 febbraio prossimo e ci si aspetta, anzi, ci si augura una condanna esemplare.
Personalmente, essendo Mario un amico, me la auguro per il male che gli ha fatto, un male fisico che lo ha portato a mesi di grandi sofferenze, tra l’altro ancora non del tutto risolte, e lo ha privato del suo lavoro proprio a pochi mesi dalla meritata pensione. La coltellata che questo delinquente ha inferto al Carabiniere di Montegranaro, pur non avendo leso organi vitali in maniera grave, ha pur sempre ferito un polmone e ha causato conseguenze immediate molto pesanti. Ma, soprattutto, poteva uccidere, c’è mancato davvero poco.
E quindi mi auguro una condanna esemplare anche da cittadino, perché non è ammissibile che un ospite del nostro Paese si possa permettere di aggredire, con l’intento di uccidere, un tutore dell’ordine. Non è ammissibile che un ospite del nostro Paese crei disordini e pericoli per la collettività. Non è ammissibile che un ospite del nostro Paese delinqua e la faccia franca.
Mi auguro una condanna da cittadino di Montegranaro, perché persone come questa hanno distrutto la pace e la tranquillità di una cittadina dove si è sempre vissuto in pace anche con gli stranieri, una cittadina accogliente e generosa che ora, a causa di delinquenti come questo, ha paura. Me lo auguro anche perché ha privato Montegranaro del sostegno di uno dei migliori tutori dell’ordine, un uomo che ha sempre speso tutto se stesso per il suo lavoro e per rendere sicura la vita dei Montegranaresi.
E me lo auguro, infine, per gli stranieri stessi, anche loro vittime di gente come questa. Per gli stranieri onesti, che vivono tra noi cercando di integrarsi e di far parte della nostra società, i cui sforzi vengono vanificati dalle gesta di questi individui. Me lo auguro per loro e per gli altri delinquenti stranieri, che sappiamo esserci e che spesso conosciamo, perché capiscano che non è vero che in Italia possano fare quello che vogliono, perché finalmente passi il messaggio che in Italia, chi non si comporta bene, paga.

Luca Craia