venerdì 13 dicembre 2019

È razzista Checco Zalone o è ipocrita chi lo accusa di razzismo?


Non sono mai andato al cinema a vedere un film di Checco Zalone, al massimo ho visto qualcosa in televisione e l’ho trovata divertente, scanzonata, certamente non da premio oscar ma molto più intelligente di tanta roba spacciata per satira. In questi giorni ho sentito parlare del trailer del suo ultimo film, accusato da sinistra di razzismo, e mi sono incuriosito. Così sono andato a guardarmelo e, sinceramente, di razzista non ci ho trovato nulla.
Ci ho trovato, invece, la rappresentazione ironica di una realtà quotidiana che viviamo tutti, almeno quelli che fanno una vita normale, che fanno la spesa, che vanno a fare rifornimento. Spero che qualcuno non si sia immedesimato anche nella parte della moglie fedifraga ma, per il resto, mi pare il racconto comico dell’esperienza comune.
L’accusa di razzismo, quindi, sembra campata per aria, a meno che chi accusa non sia mai andato in un supermercato perché ci pensa la colf filippina, o non faccia rifornimento perché ha l’autista. In ogni caso, quello che traspare da questa ennesima polemica sterile è che, per una certa parte politica, la realtà non va rappresentata tutta ma soltanto quella porzione che non metta in discussione i suoi assiomi. E anche questo episodio diventa testimonianza di come si voglia, e spesso si riesca, a manipolare la realtà quando la si racconta epurata. Zalone, almeno nel trailer, ce ne mette davanti una innegabile, e ci fa sorridere, anche se amaramente.
E, in definitiva, è tutta pubblicità gratuita per il film. Zalone, probabilmente, ringrazia di cuore.

Luca Craia