giovedì 28 novembre 2019

Il MES spiegato a mia nonna.


Provo a spiegare il MES immaginando di avere davanti la mia compianta nonna, che aveva la terza elementare, tenendo conto che la cosa è talmente assurda da risultare incomprensibile a meno che non ci si dimentichi della logica. Il Meccanismo Europeo di Stabilità, meglio noto come “fondo salvastati”, è un sistema tramite il quale gli Stati membri dell’Unione Europea si tutelano in caso di gravi problemi economici. Aderendo al MES, quindi, uno stato si dovrebbe mettere al riparo dai rischi che i mercati possano innescare nell’economia nazionale. Il MES è una specie di circolo privato, per aderire al quale uno Stato deve pagare una quota. Per pagare questa quota, lo Stato in questione, ovviamente, contrae del debito pubblico, ossia si fa prestare soldi. In caso di crisi, lo Stato può richiedere aiuto al MES che gli presta i soldi necessari per uscirne. Tutto chiaro? No? Non capite perché uno debba indebitarsi per farsi aiutare indebitandosi un’altra volta? Neanche io.
Ma non è tutto qui. Quando si chiede aiuto al MES, questo aiuto viene concesso in maniera differente se si è inquadrati come stati “virtuosi” o non virtuosi. I primi ottengono l’aiuto sostanzialmente incondizionato, i secondi, invece, dovrebbero sottostare a condizioni precise e pressanti, tipo quelle che ha dovuto subire la Grecia nel 2015. Paura, eh?
Sì, perché il MES, a quel punto, imporrebbe queste condizioni limitando fortissimamente la sovranità economica dello Stato che richiede aiuto, con conseguenze catastrofiche per la popolazione. Sì perché, a quel punto, non sarà più il tu Stato a stabilire le condizioni, per esempio, dei tuoi crediti verso lo Stato stesso, quelli con cui lo Stato si è indebitato per entrare nel MES, per dire, ma sarà il MES stesso a dettarle, così come detterà in sostanza le modalità per uscire dalla situazione di crisi per la quale si è richiesto aiuto. E, visti i pregressi, è facile immaginare che siano lacrime e sangue, ma quelle vere, per i cittadini.
Il punto politico, per il quale si stanno picchiando in parlamento, è questo: si può evitare di entrare nel MES? Secondo il Governo giallorosso, praticamente no. In realtà l’atteggiamento non è di ammettere che non ci si possa esimere, bensì quello più noto e consolidato di negare tutto, anche l’evidenza. Gridano alla fake news ogni tre per due, accusano chi si pone il problema di disfattismo, fanno la faccia piagnucolosa e si lamentano perché gli altri li odiano. Ma, in sostanza, la loro idea è che aderire al MES non sia evitabile, almeno se si vuol restare in Europa. E lo ro vogliono restare i Europa perché è l’Europa che gli consente di stare al Governo. Chiaro, no?
Evitare il MES, invece, è possibile. Ma va fatto con coraggio e decisione, e va fatto proprio all’interno delle istituzioni europee, imponendosi, cercando alleanze con altri Stati che sarebbero vittima di queste perversioni. Non vuol dire essere antieuropeisti, vuol dire essere patrioti, fare l’interesse del proprio popolo. E questo interesse, in un’ottica diversa da quella dettata dal nuovo capitalismo della plutocrazia, coincide anche con quello dell’Europa stessa, dove l’Europa non sia questa macchina al servizio dei grandi poteri mondiali, quei poteri che vivono eliminando le classi medie e riducendo le popolazioni alla miseria, ma sia quella comunità di Stati sovrani che abbiano come unico obiettivo il benessere del Popolo. Secondo me nonna mi avrebbe capito.

Luca Craia