Zaffiri
(Lega): “Siamo di fronte al teatro dell’assurdo, ma se ci sarà da sfidare un
candidato governatore diverso da Ceriscioli la battaglia sarà bella e
avvincente”.
Comunicato
integrale
Testa
alta e petto in fuori. E’ così che la Lega e il centrodestra intendono
affrontare la sfida lanciata da una (ancora ipotetica) coalizione formata da
Pd, M5s e un indefinito numero di liste civiche in vista delle regionali 2020.
“Sgombriamo
subito il campo da ogni possibile equivoco – dice Zaffiri – lo scenario che si
sta delineando dall’altra parte della barricata non ci spaventa nemmeno un po’.
Anzitutto, perché siamo certi (e lo siamo da tempo) della bontà della nostra
proposta politica e dello spessore della classe dirigente che riusciremo ad
esprimere e che saprà affrontare con capacità e determinazione, una volta al
governo di questa Regione, le questioni che la Giunta Ceriscioli ha tramutato
in problemi. In secondo luogo, perché crediamo lampante l’incompatibilità di
fondo che esiste tra sensibilità così diverse e non ci convince (ma crediamo
non possa far breccia neppure nei cuori dei marchigiani) l’idea di una
coalizione “contro qualcuno”, anziché “a favore di qualcosa”…su che basi? Su quale
programma?”
“Le
piroette del M5S hanno dell’incredibile, una sorta di sceneggiata riso e
lacrime delle migliori commedie
napoletane – incalza Zaffiri – quattro anni di dura opposizione alla Giunta
Ceriscioli, per scoprire all’improvviso che se togliamo l’involucro, il
contenuto non è poi così male…e allora gli ospedali, come quello di Fabriano,
si possono anche chiudere, il sistema imprese ha enormi prospettive di
sviluppo, così come l’occupazione, gli episodi di corruzione sono cosucce
irrilevanti, le popolazioni terremotate possono anche rimanere a vita in
container e casette, gli scandali come quelli di Banca Marche non sono mai
esistiti…”
“Pare
ovvio – rileva Zaffiri – che il M5S sia attratto da qualcosa di ben diverso che
continuare a battagliare contro l’inettitudine della Giunta Ceriscioli e questo
qualcosa si chiama poltrone. Invitiamo i nostri vecchi alleati di
opposizione a riflettere accuratamente su una scelta che ha molti tratti in
comune con quella che fu dell’ex presidente Spacca e che si rivelò fallimentare
perché non supportata da un progetto serio di governo di questa Regione”.