C'è quel vetro rotto davanti alla foto del viaggio di
nozze che pendeva in cornice dalla parete del corridoio. La foto non di vede
quasi più, è coperta di polvere di mattoni sbriciolati.
C'è il pupazzetto di Pikachu sul terzo gradino della scala, ma non è più
giallo, è tutto grigio. C'è un paio di ciabatte da uomo, di quelle da piscina.
Stanno appaiate in ordine davanti al comodino, sul lato sinistro del letto. Ma
il letto è coperto dai pezzi del soffitto che c'è cascato sopra. Lo spazzolino
da denti rosa è caduto nel lavandino. Insieme a tutta la parete sinistra del
bagno. L'armadio pieno di vestitini si è accasciato sul lettino e cadendo ha
rotto la lampada a forma di orsetto, quella bianca, quella che aveva portato
zia da chi si ricorda quale viaggio. C'è una bolletta della luce ancora da
pagare in mezzo ai cocci delle stoviglie buone, sotto la vetrinetta di noce
arte povera che sta a pancia in giù, un po' sbieca sul divano dove il cuscino
della pennichella pomeridiana ha perso ogni colore.
Era così ordinata questa casa, prima. Profumava di pulito e di letizia. Splendeva di quotidiana serenità. Ora scricchiola, e puzza di paura.
Era così ordinata questa casa, prima. Profumava di pulito e di letizia. Splendeva di quotidiana serenità. Ora scricchiola, e puzza di paura.
Luca Craia