Anche questo è lo specchio di questo
Paese sempre più alla deriva: domenica c’è il derby tra Roma e Lazio e le forze
dell’ordine sono in mobilitazione perché si temono cortei in memoria di un
personaggio dall’accezione fortemente negativa, e questi cortei potrebbero
innescare problemi di ordine pubblico seri. Sembra incredibile che, in un Paese
dai mille problemi, che si sta impoverendo, che rischia il collasso economico,
con una crisi politica in corso tra le più gravi degli ultimi anni, con un
tasso di disoccupazione spaventoso e prospettive per il futuro praticamente
nulle, ci siano centinaia, forse migliaia di persone pronte a battersi per…
Diabolik. Diabolik, non quel Diabolik che, pure, era ladro ma romantico e
audace, l’altro, quello che era a capo dei tifosi, di questa gente pronta ad
ammazzarsi per undici miliardari in mutande che corrono dietro a un pallone,
quello che non si sa bene di cosa campasse né per quale motivo sia stato
ammazzato ma che certamente non campava del sudore della propria fronte né dava
esempi illuminanti di moralità, rettitudine e abnegazione per il prossimo. La
nostra Polizia, i nostri Carabinieri, domenica prossima, dovranno fronteggiare
qualche migliaio di idioti che potrebbero ammazzarsi di botte in nome di
Diabolik. Non per il lavoro, non per un futuro migliore, non la propria
famiglia, i figli, un ideale, ma per uno scapestrato, un delinquente, una
persona ammazzata in maniera misteriosa e preoccupante. I nostri Carabinieri e
Poliziotti dovranno rischiare la propria incolumità per questa gente qua. E a
me, tanto normale, non pare.
Luca
Craia