venerdì 30 agosto 2019

L’Italia di Diabolik


Anche questo è lo specchio di questo Paese sempre più alla deriva: domenica c’è il derby tra Roma e Lazio e le forze dell’ordine sono in mobilitazione perché si temono cortei in memoria di un personaggio dall’accezione fortemente negativa, e questi cortei potrebbero innescare problemi di ordine pubblico seri. Sembra incredibile che, in un Paese dai mille problemi, che si sta impoverendo, che rischia il collasso economico, con una crisi politica in corso tra le più gravi degli ultimi anni, con un tasso di disoccupazione spaventoso e prospettive per il futuro praticamente nulle, ci siano centinaia, forse migliaia di persone pronte a battersi per… Diabolik. Diabolik, non quel Diabolik che, pure, era ladro ma romantico e audace, l’altro, quello che era a capo dei tifosi, di questa gente pronta ad ammazzarsi per undici miliardari in mutande che corrono dietro a un pallone, quello che non si sa bene di cosa campasse né per quale motivo sia stato ammazzato ma che certamente non campava del sudore della propria fronte né dava esempi illuminanti di moralità, rettitudine e abnegazione per il prossimo. La nostra Polizia, i nostri Carabinieri, domenica prossima, dovranno fronteggiare qualche migliaio di idioti che potrebbero ammazzarsi di botte in nome di Diabolik. Non per il lavoro, non per un futuro migliore, non la propria famiglia, i figli, un ideale, ma per uno scapestrato, un delinquente, una persona ammazzata in maniera misteriosa e preoccupante. I nostri Carabinieri e Poliziotti dovranno rischiare la propria incolumità per questa gente qua. E a me, tanto normale, non pare.

Luca Craia