martedì 9 luglio 2019

Zingaretti lancia la caccia al diffamatore. Basta odio sui social. Solo terrore giudiziario.



La minaccia di querela, di adire le vie legali, di farti scrivere dall’avvocato è da tempo uno strumento in mano a chi fa politica, sia esso di destra, di sinistra, di sopra o di sotto, per azzittire chi protesta, chi critica, chi dice qualcosa che fondamentalmente non piace. Ne so qualcosa personalmente, visto che di querele me ne sono già prese due, ho speso dei bei soldi per difendermi e per farmi dire che la querela era infondata. È un sistema che funziona, perché una querela infondata la sopporti, due un po’ meno, quando cominciano a diventare tante sono un bel problema, soprattutto economico, anche se poi vinci tutte le cause. Il sistema italiano funziona così: chiunque ti può querelare per diffamazione, se ha soldi per farlo, anche se non ci sono i motivi minimi. Intanto ti porta in tribunale, ti fa pagare un avvocato e, quando il procedimento viene archiviato, perché quasi tutti vengono archiviati, se ti vuoi rifare dei soldi che hai speso devi fare causa a tua volta. Così chi ha soldi da spendere, come può essere un’organizzazione politica che, magari, gli avvocati manco li paga, chiude la bocca a chi crede che in democrazia ci sia libertà di opinione e di espressione.
Ora Zingaretti codifica questo sistema: apre una pagina apposita perché chiunque, e dico chiunque, può segnalare contenuti che sembrino diffamatori. Dal sembrare diffamatorio all’esserlo ce ne passa, ma intanto si mette a punto un sistema preciso per creare delle belle liste di cattivoni, magari da minacciare soltanto di azioni legali, oppure da portare in tribunale.
La motivazione è condivisibile: c’è davvero un clima d’odio imperante sui social, un clima in cui qualsiasi imbecille può dire le peggiori cose, magari coperto dall’anonimato di un profilo falso. Ma se si ritiene di mettere un freno all’odio istillando altro odio, oppure creando un clima di terrore giudiziario,  credo che la strada intrapresa sia piuttosto perigliosa, soprattutto per la democrazia stessa. Perché, vedete, in questo calderone in cui verranno infilati coloro che criticano il PD di Zingaretti, rischiano di finirci, non solo i cretini che sparano scempiaggini a vanvera, ma anche quelli che, a ragione, muovono critiche circostanziate. Come in questo caso: questo posto rischia tranquillamente di finire segnalato sulla pagina dei cattivi. Sono molto preoccupato, e non sto scherzando. 
Luca Craia