mercoledì 17 luglio 2019

Oggi L’Ape Ronza compie 10 anni


Era il 17 luglio del 2009 quando decisi di aprire questo blog, esattamente 10 anni fa. Ho sempre scritto, scrivevo per me, magari poi buttando via tutto, oppure esposti per il martoriato centro storico, memorie da far circolare tra i cittadini. Nel 2009 mi accorsi che le nuove tecnologie e la nuova comunicazione offerta dalla rete potevano fornirmi un modo per incanalare questa mia necessità perché, per me, scrivere è una necessità. Il mio amico Gastone Gismondi era appena stato eletto Sindaco di Montegranaro e, con L’Ape Ronza, mi proponevo di fargli da pungolo, da sprone a fare bene. Credo sia quello che ho fatto per tutta la durata del suo mandato,  come egli stesso mi ha riconosciuto, a volte diventando un tormento ma, in linea di massima, rimanendo uno strumento per capire gli umori e le necessità dei cittadini.
Mi proponevo di fare la stessa cosa con l’amministrazione comunale che è seguita, così ho proseguito a segnalare quello che, secondo me, non andava, facendomi anche interprete delle segnalazioni che, negli anni, mi arrivavano sempre più numerose dai cittadini. Purtroppo l’atteggiamento dell’Amministrazione Mancini non è stato aperto e di confronto come fu quello di Gismondi e, in pochi mesi, si è arrivati allo scontro: io continuavo a scrivere mentre l’Amministrazione Comunale e chi gli stava vicino, vedendomi come un nemico e non come un cittadino che sollecita interventi per il bene comune, trovava tutti i mezzi per contrastarmi.
Nei primi cinque anni dell’Amministrazione Mancini ho subito di tutto: insulti, diffamazioni, minacce, danni alla macchina e via discorrendo, fino ad arrivare alla querela, ovviamente poi archiviata perché inconsistente, ma che mi ha fatto capire in via definitiva come funziona il nuovo modo di fare politica, senza confronto ma pronti allo scontro.
Anche occupandomi, in tempi più recenti, di terremoto, ho avuto conferma che la politica e quello che vi gravita intorno siano cambiati da quando, giovanissimo, anch’io mi dedicavo a essa con grandi speranze e facendo ottime e importanti esperienze. Il mio approccio con le tematiche del terremoto è stato diverso da quello relativo a Montegranaro, in quanto non coinvolto direttamente ma solo in maniera empatica e affettiva. Ho cominciato semplicemente a dire la mia opinione, che è stata letta e condivisa, e sono cominciate ad arrivare le segnalazioni da parte dei terremotati stessi, trasformando il blog in una sorta di amplificatore, o megafono per i problemi della gente. Ma anche lì la politica ha pesato, ed è partita l’operazione, quasi identica a quella montegranarese, per cercare di tacitarmi, con i consueti insulti, le consuete minacce, e la consueta querela, anche quella risoltosi in mio favore.
Dieci anni di attività in questo modo, si capirà, sono faticosi, e la tentazione di chiudere tutto e tornare a scrivere per me stesso e pochi amici è stata ed è tutt’ora molto forte. Con la delusione elettorale alle amministrative, che non ho mai nascosto, sono giunto alla determinazione di spingere meno sulle tematiche politiche cittadine,  tanto che non intervengo da quasi due mesi. Non smetto di seguire la vita politica locale, tutt’altro, ma mi riservo di dire la mia, e soltanto la mia, solo quando e se lo riterrò opportuno e per motivi seri. Per le segnalazioni dei cittadini, come è noto, c’è il gruppo Facebook “Montegranaro Social” dove ognuno può dire la sua, rispettando le regole e gli altri. È lo stesso atteggiamento che ho adottato con le tematiche del terremoto: parlo ogni tanto, dico la mia, ma cerco di evitare di diventare il bersaglio dei frustrati e dei dementi, cercando anche di salvaguardarmi il fegato.
Ma L’Ape Ronza ancora c’è, esiste, ed è seguita. In questi ultimi due mesi, in cui ho parlato prevalentemente di questioni generali o di iniziative positive locali, mi sarei aspettato una flessione delle letture del blog e della pagina Facebook, flessione che non c’è stata, anzi, il trend è estremamente positivo, cosa che mi dà soddisfazione perché è innegabile il piacere che si prova a essere in qualche modo seguiti. L’intenzione è quella di andare avanti, di continuare ad arricchirmi con il blog, come è stato capace di dire qualcuno sapendo benissimo che, con un blog come il mio, se rimetti poco, sei fortunato, specie se non vai in galera (e ci hanno provato a mandarmici, altroché). Seriamente: vado avanti perché, come dicevo, per me scrivere è una necessità. Altri dieci anni? Chi lo sa, intanto da domani si entra nell’undicesimo.

Luca Craia