venerdì 26 luglio 2019

Nel 1873 la banda di Montegranaro era la terza più grande della provincia di Ascoli Piceno.


Un piccolo tassello della storia di Montegranaro mi è stato fornito da un prezioso amico, appassionato di musica e di bande, che sta facendo una ricerca sulla storia dei corpi bandistici della provincia di Ascoli Piceno. Nella sua ricerca è venuto fuori un prospetto di quella che era la situazione nel territorio provinciale che mi pare molto interessante. La situazione descritta è quella del 1873, anno in cui, in provincia, erano presenti ventuno bande musicali in altrettanti paesi.
È evidente che, la presenza di un corpo bandistico indica che, in quel periodo, il paese fosse florido, ovviamente nel contesto dell’epoca. Infatti, non tutti i centri abitati potevano permettersi un gruppo musicale in quanto, allora come ora, questo comportava dei costi, e nemmeno tanto esigui, come può testimoniare il mio amico Presidente dell’attuale Banda Omero Ruggieri, Armando Mariani. Il fatto, quindi, che Montegranaro avesse una banda fin dal 1857 testimonia sia che il paese avesse già allora un’economia piuttosto vivace e prospera. Testimonia anche una grande sensibilità culturale e una evidente coesione sociale, cosa che, purtroppo, nel tempo pare essersi, se non perduta, molto ridotta.
Dalla ricerca del mio amico risulta che la banda di Montegranaro, nel 1873, era composta da ben 30 elementi. È un numero cospicuo di componenti, specie se si pensa che Fermo, città molto più grande e sicuramente più strutturata, allora aveva una banda di 27 strumentisti. Il corpo bandistico montegranarese all’epoca era il terzo più numeroso della provincia, dopo Sant’Elpidio a Mare, che ne aveva 40, e Montegiorgio, che ne aveva 38. Con lo stesso numero di componenti  del gruppo montegranarese c’erano le bande di Ascoli, Montalto, Offida e Santa Vittoria.
Il direttore della banda di Montegranaro, sempre nel 1873, era Nicola Mattioli. La banda si finanziava autonomamente, con contributi dei cittadini e dei componenti, al contrario della maggior parte dei sodalizi dell’epoca che erano quasi tutti sovvenzionati dal Comune. È notevole la longevità di alcune bande: quella di Montegiorgio, per esempio, ancora viva e attivissima, tanto da essere punto di riferimento per tutto il territorio fermano, o quella di Monterubbiano che nel 2019 festeggia il 200° anniversario dalla fondazione.

Luca Craia