mercoledì 3 luglio 2019

Nascite -4%. Che c’entra la Sea Watch?


La notizia di oggi circa il crollo demografico in atto in Italia lascia spazio a riflessioni tutt’altro che tranquillizzanti. Ci dice l’ISTAT che le nascite in Italia sono crollate del 4%, raggiungendo livelli mai visti fin dal 1861, ossia l’anno dell’unità nazionale. È la prima volta che l’indice demografico segna una fase di declino e questo avviene in un momento particolare, in cui una parte della politica vede con preoccupazione la costante crescita della presenza straniera mentre l’altra la vorrebbe favorire in ogni modo. È evidente che, di questo passo, aumentando gli stranieri e non nascendo più Italiani, si andrebbe verso una sostituzione degli stessi sul suolo nazionale. Lo dico senza mezzi termini, rischiano le consuete accuse di razzismo. Però, di questo passo, ci estingueremo lasciando spazio a nuove etnie.
Il sospetto che ci sia un disegno dietro, certamente non nostro ma assecondato da una parte politica italiana, che chiamata per nome sarebbe la sinistra, è abbastanza automatico. In effetti, le politiche degli ultimi anni, diciamo dopo “Tangentopoli” per fissare un limite, sono andate nell’unica direzione di impoverire gli Italiani, complice la crisi mondiale successiva al 2001. Non abbiamo visto misure concrete per sostenere la famiglia tradizionale, quella che procrea, tanto per essere chiari, mentre c’è uno sforzo abnorme per difendere e promuovere i flussi migratori. Ovviamente sto semplificando, ma se la matematica non è un’opinione, i numeri non mentono. Quando inneggiamo alle capitane come eroine moderne, pensiamo anche a queste cose.

Luca Craia