domenica 7 luglio 2019

Iadonato migliora, ma è sofferente. Nuovo intervento martedì. Il colpevole paghi.

È molto sofferente, Mario Iadonato, a una settimana di distanza dal fatto di sangue di cui è stato vittima nell'adempimento del proprio dovere. Ma, nonostante la sofferenza, il quadro clinico è in evoluzione positiva. C'è un residuo di sangue nel polmone ferito che il drenaggio non è riuscito a eliminare e, per questo motivo, martedì prossimo il carabiniere montegranarese verrà sottoposto a un nuovo intervento chirurgico volto a rimuovere l'inconveniente. Se tutto andrà come deve andare, Iadonato potrà essere finalmente dimesso e tornare a casa, forse anche nel prossimo fine settimana.
Mi preme sottolineare la sofferenza che quest'uomo sta patendo a causa di un delinquente che gode dell'ospitalità del nostro Paese e lo ripaga in questo modo. Ritengo che questa persona, e faccio fatica a definirlo persona, rappresenti l'aspetto peggiore della situazione migratoria nel nostro Paese. Questo delinquente, oltre rappresentare un pericolo per la collettività, è autore di un danno enorme per gli stessi immigrati onesti che, a causa sua, subiscono un danno enorme, solo parzialmente mitigato dal bel gesto dei rappresentanti della comunità islamica montegranarese che sono andati a dimostrare personalmente la loro solidarietà al carabiniere.
Voglio ribadire il mio punto di vista, soprattutto dopo aver letto alcuni commenti sulla mia pagina Facebook. Ritengo che lo straniero che venga a risiedere, lavorare, crearsi un futuro in Italia debba sempre ricordare che è ospite in casa altrui. Quella casa può diventare anche sua ma a determinate condizioni. L'Italia non è un pezzo di terra, l'Italia è una nazione costruita negli anni dagli Italiani. C'è un sistema sociale, che è lo stesso che accoglie e fornisce tutte le stesse assistenze che hanno i cittadini italiani agli stranieri che vengono a contribuire a far crescere questa nazione. Ma questo sistema sociale è frutto del lavoro e del sangue degli italiani e questo concetto deve essere imprescindibile. Perciò, chi si comporta come il delinquente che ha accoltellato Mario Iadonato, non può più usufruire del sistema sociale di questa nazione.
È importante che gli stessi stranieri siano i primi a espellere dalle loro comunità interne questa feccia, di cui l'accoltellatore del carabiniere purtroppo non è esempio raro. Ora c'è da augurarsi che a questo delinquente venga inflitta la giusta punizione. Ma c'è anche da sperare che questa brutta storia rimanga da monito per tutti, perché si possa arrivare a una vera integrazione degli stranieri che accettano le regole della casa che li ospita e la fanno diventare casa propria, rigettando da ogni contesto sociale chi invece rappresenta in sé il male che ostacola questo processo virtuoso.

Luca Craia