martedì 16 luglio 2019

Atlantia, quella del ponte Morandi, si prende Alitalia. E Di Maio parla di grande risultato.



In Italia, se un imprenditore ha una difficoltà economica e non riesce a pagare i contributi INPS, anche quelli personali, non può lavorare con lo Stato. Anzi, lo Stato non gli paga le fatture, cosicchè il poveretto non potrà mai pagare i contributi INPS. In Italia le cose vanno così.
Sempre in Italia, un’azienda che amministra la rete autostradale, Atlantia, viene accusata dal Governo di non fare l’adeguata manutenzione alle infrastrutture che gestisce. Non è cosa da poco perché l’accusa nasce dal crollo di un ponte, chiamato Ponte Morandi, in quel di Genova, che causa la morte di quarantatré, e dico 43, persone. Il Governo, arrabbiatissimo, tuona e minaccia di togliere la concessione della rete autostradale ad Atlantia.
Ancora in Italia, la compagnia aerea nazionale, Alitalia, è un colabrodo di debiti. Viene messa in vendita e, indovina indovina chi se la compra? Atlantia, quella che, secondo il Governo, fa cascare i ponti delle autostrade. In realtà la scelta dell’acquirente l’ha fatta il Consiglio di Amministrazione di Alitalia, non il Governo. Ma Luigi Di Maio, il vicepresidente del Consiglio, plaude e dice “questo è un grande risultato”, non perdendo l’occasione per polemizzare con l’alleato Salvini che, invece di lavorare che avrebbe fatto lui, stava a prendersi un caffè.
Gioisce, Di Maio: “oggi possiamo dire di aver posto le basi per il rilancio di Alitalia!”, con tanto di punto esclamativo. E il rilancio, per Di Maio, sarà operato da Atlantia, quella a cui vuole revocare la concessione delle autostrade perché farebbe crollare i ponti. In Italia le cose vanno così.

Luca Craia